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Schio

In carcere ingiustamente per oltre duecento giorni: viene risarcito con 38mila euro

Foto Ansa
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Venne arrestato assieme ad un presunto complice il 14 novembre 2017 per rapina nei confronti di un cittadino straniero residente a Schio. Rimase in carcere 120 giorni, a cui se ne aggiunsero 82 di arresti domiciliari. Fu rimesso in libertà perché assolto dai giudici nel processo con rito abbreviato. Un anno fa ha presentato ricorso e adesso la Corte d’appello di Venezia assegna un risarcimento ad Abdelaziz Ellatifi, marocchino di 37 anni, senza fissa dimora, spesso ospite di Casa Bakhita, di quasi 38 mila euro per ingiusta detenzione, che dovrà essergli riconosciuto dal Ministero dell’economia e della finanza, in base ad un calcolo motivato nella sentenza. 

 

IL FATTO. La presunta rapina avvenne la sera del 14 novembre 2017 davanti ad un bar del centro scledense. Paul Oliobua, 44 anni, residente a Schio, denunciò ai carabinieri di essere stato rapinato di un giubbotto che conteneva cellulare e portafogli con 1.200 euro in contanti. Accusò Ellatifi e un presunto complice, Abderrahim Nahdi, 56 anni, di Calvene, che lo avrebbero aggredito inizialmente per sottrargli la bicicletta, colpendolo con calci e pugni. Dopo le indagini i due vennero arrestati dai militari ma le contraddizioni dell’aggredito, che diede versioni assai diverse dell’episodio, indussero i giudici del rito abbreviato, tenutosi nel luglio 2018, a dar ragione ai due marocchini che avevano negato sin da subito il loro coinvolgimento, tanto da essere prosciolti con formula piena dalle accuse. Ellatifi, che tra carcere e domiciliari si è fatto più di mezzo anno, ha presentato ricorso per ottenere un risarcimento. E la seconda sezione penale, presieduta da Antonio Liguori, gli ha dato ragione.

 

LA SENTENZA. La motivazione della sentenza fu che “non poteva riconoscersi piena attendibilità alle dichiarazioni rese dalla parte offesa, che aveva fornito almeno quattro diverse versioni del fatto, posto che ai carabinieri giunti sul posto il soggetto era apparso in condizioni di evidente ubriachezza”. Poi c’erano le testimonianze di italiani che avevano visto due persone e non tre. In definitiva, si era trattato di un litigio fra Ellaftifi e Oliobua, che si conoscevano, e non c’era stata rapina. Ed ora Abdelaziz riceverà dallo Stato un cospicuo assegno. 

Mauro Sartori

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