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Schio

Il teatro Civico torna alla città: «Rinato come l'araba fenice»

I lavori costati oltre un milione di euro. Con i 160 posti aggiunti fra loggione e palchetti la capienza sale a 498 sedute totali
Il taglio del nastro del teatro civico

«Benvenuti a casa vostra». Il teatro Civico di Schio ha aperto ufficialmente con la cerimonia del taglio del nastro dopo la conclusione del terzo lotto dei lavori di restauro, che hanno restituito alla città lo storico edificio in tutto il suo splendore. Con l'intervento iniziato nel febbraio 2020 e da poco terminato, si è arrivati al recupero della completa funzionalità del teatro relativamente alla capienza, completando gli interventi sul loggione e sui palchetti del secondo ordine in modo da aggiungere 160 posti ai 338 esistenti, per un totale di 498.

L'intervento sul teatro è costato un milione e 150 mila euro

Un importante intervento, costato 1 milione e 150 mila euro, sostenuto per la maggior parte dal Comune, al quale si è affiancato un intervento Art Bonus. «Un percorso iniziato nel 2004 - ricorda l'assessore alla cultura Barbara Corzato - e oggi inauguriamo il termine dei lavori. La città attendeva questo giorno e dopo anni di lavori abbiamo completato il restauro». Il progetto di recupero del teatro ha compreso opere edili, impiantistiche e di allestimento in parte realizzate nel primo e secondo lotto di lavori e in parte predisposte per essere completate nel lotto appena terminato. Un teatro riabilitato con un restauro conservativo nel rispetto delle caratteristiche originarie di flessibilità, mutevolezza e multifunzionalità.

Il teatro simbolo della storia culturale di una comunità

«La storia del Civico - commenta il neo eletto presidente della Provincia Andrea Nardin - è la storia di una comunità, e bene ha fatto il Comune di Schio a volerne preservare i segni del tempo, le ferite, le rughe che, come per le persone, raccontano la vita. Non è un caso, poi, che un simbolo della cultura del primo Novecento sia stato costruito a Schio, città che aveva rapporti commerciali con il mondo e che ne coglieva stimoli culturali e artistici».

«Non è stato facile arrivare fin qui - ammette il sindaco Valter Orsi - ma abbiamo raggiunto l'obiettivo senza mai arrenderci. Sono state recuperate le radici e torniamo a vivere un teatro familiare dove si va sempre volentieri. Quando parlo del nostro teatro lo abbino all'araba fenice, in quanto, la sua storia riporta di una realizzazione, avvenuta in un momento di grande crescita ed evoluzione della nostra comunità, in un tempo che vide ottenere dei primati importanti, quali la prima auto circolante in Italia e il primo dirigibile. Una storia, quella del nostro teatro, che lo ha visto passare più volte dallo splendore alla distruzione, ma sempre capace di rinascere dalle sue ceneri. Oggi aggiungiamo un ulteriore tassello col recupero dei piani più alti e ancora una volta, questa nostra araba fenice torna a volare».

Rubina Tognazzi

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