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Il Summano brucia Doppio incendio e l’ombra del dolo

Il più vasto dei due incendi scoppiati ieri sera sul Summano. STEFANO MATTERAZZO
Il più vasto dei due incendi scoppiati ieri sera sul Summano. STEFANO MATTERAZZO
Il più vasto dei due incendi scoppiati ieri sera sul Summano. STEFANO MATTERAZZO
Il più vasto dei due incendi scoppiati ieri sera sul Summano. STEFANO MATTERAZZO

Sul Monte Summano torna l’incubo dei roghi. Ieri sera la luce degli incendi ha illuminato ancora una volta la montagna, con sinistri bagliori rossi visibili da gran parte dell’Alto Vicentino. I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per domare le fiamme e hanno lavorato per tutta la serata al fine di evitare il propagarsi del fuoco nel bosco. Difficile, anche a causa del buio, sbilanciarsi sulle cause dei roghi; sicuramente la vegetazione secca e il forte vento hanno contribuito alla diffusione delle fiamme. Non si esclude che dietro ai fuochi ci sia la mano di qualche piromane, come già avvenuto in passato, in quest’area. Sono circa le 19 quando scatta l’allarme: dalla pianura si notano i fronti di due diversi focolai sulla montagna. I vigili del fuoco del distaccamento di Schio partono con due mezzi, ai quali si aggiungono poi altre due squadre di pompieri. Vista la situazione, viene chiesto l’intervento anche dei vigili del fuoco volontari, per dare un supporto agli effettivi nella lotta contro le fiamme. È una corsa contro il tempo, per evitare che il fuoco possa divorare ampie porzioni di bosco, come già avvenuto negli episodi precedenti. Fin da subito, però, le operazioni si rivelano complesse: almeno uno dei due focolai si trova in una zona raggiungibile solo a piedi. I camion dei pompieri salgono da Santorso, su per via della Stamperia, altri mezzi si dirigono lungo via Bassi. Appare chiaro che il lavoro sarà lungo e difficile. In ogni caso i pompieri salgono fino a raggiungere le aree interessate dai roghi e danno subito il via alle operazioni di spegnimento. Dalla pianura, in molti osservano con apprensione le lingue di fuoco che si stagliano nell’oscurità. Il pensiero torna all’aprile dell’anno scorso, quando per intere giornate i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile da diverse aree del Vicentino sono stati impegnati in prima linea contro le fiamme. Oppure al marzo del 2017, quando un vasto rogo devastò un’ampia area del Summano, negli stessi giorni un cui il fuoco divampava nella zona di San Rocco, al Tretto di Schio. In entrambi i precedenti le fiamme risultarono dolose, appiccate dalla mano di qualcuno che forse non si rese conto del danno che avrebbe potuto derivare da quel gesto. Come i problemi alla flora e alla fauna. Se, infatti, gli animali, perlopiù caprioli e camosci, possono trovare riparo sulle vette vicine, a risultare compromesso può essere il loro habitat naturale. Oltre a specie anche rare di vegetali presenti sul monte, come spiegano gli esperti le fiamme possono bruciare non solo l’erba, in grado poi di ricrescere in breve tempo, ma anche le sostanze nutritive presenti nel suolo, che potrebbero impiegare anche una decina d’anni per riformarsi. In serata, grazie al lavoro dei vigili del fuoco, i focolai sono sembrati affievolirsi. Oggi, con la luce del sole, sarà possibile fare una prima stima dei danni provocati dai roghi. L’impegno dei pompieri sarà quello di ispezionare le aree interessate dagli incendi, per trovare eventuali inneschi che potrebbero essere stati utilizzati dai piromani per far partire le fiamme. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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