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Cogollo del Cengio

Il sindaco Capovilla informa l’aula: «Tre indagini su di me»

Il sindaco di Cogollo del Cengio Piergildo Capovilla coinvolto in un terzo procedimento giudiziario. A svelarlo è stato lo stesso primo cittadino nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in risposta ad un’interrogazione del gruppo di minoranza Viviamo Cogollo con la quale i consiglieri avevano chiesto a Capovilla di chiarire in consiglio la sua posizione in merito ad altri due procedimenti che lo vedono coinvolto. In risposta, il primo cittadino ha letto un documento che ha aumentato il conteggio.
«Esistono delle indagini della procura coperte dal segreto istruttorio - ha letto in sala consiliare il primo cittadino - Sono tre i procedimenti giudiziari in corso che mi riguardano quale sindaco del Comune: uno in materia edilizia, uno di carattere sanzionatorio e uno concessorio. Ho ricevuto tre distinti avvisi di garanzia per difendermi nelle sedi opportune e lo sto facendo attraverso il mio avvocato, sostenendo la mia estraneità ai fatti. Sono molto sereno. Le relative spese giudiziarie, come previsto, saranno a carico dell’ente nel caso di mia assoluzione, a mio carico in caso contrario. In ogni caso, devo anticiparle integralmente. Riguardo la procedura amministrativa ho dato mandato al segretario comunale per verificarne la concretezza». Non è mancata una stoccata all’opposizione. «Ringrazio tutti i consiglieri di minoranza che hanno contribuito a questi accertamenti - ha sottolineato Capovilla -, perché sappiamo tutti che la minoranza è stata molto attiva a fare denunce in procura».

Dichiarazioni che hanno suscitato la reazione dell’opposizione. «In quale dei tre procedimenti - è stato chiesto dal gruppo - è coinvolta la minoranza? Questa opposizione non ha fatto alcun atto». «Non ho accusato nessuno», è stata la replica del sindaco.

La vicenda legata al terzo procedimento risale al 2016. «Tre ragazzi stavano percorrendo in moto la strada silvo pastorale del Costo della Pendola - spiega al Giornale di Vicenza il sindaco Capovilla -. I giovani sono stati fermati dai carabinieri forestali, che hanno elevato i relativi verbali, in quanto per la strada possono passare solo i proprietari. I tre ragazzi hanno manifestato l’intenzione di fare ricorso, ma i dipendenti degli uffici comunali hanno dato indicazioni errate per procedere in tal senso. Sono così trascorsi i tempi per ricorrere e il loro avvocato si è rivolto al Comune e i dipendenti, come autotutela, hanno annullato i verbali. E questo rappresenta una mancanza di entrate nelle casse del Comune per 500-600 euro». Di conseguenza, il sindaco è stato indagato per abuso d’ufficio.

«Il sindaco Capovilla ha ritenuto di non dover far rischiare al Comune una causa a fronte di contravvenzioni da 100 euro - spiega l’avvocato Andrea Massalin, che assiste Capovilla -. Il sindaco non è un tecnico, ha preso dei provvedimenti a mio avviso legittimi e in buona fede. Un conto è quando ci sono abusi d’ufficio importanti, ma che finisca sotto processo un sindaco per l’annullamento di una contravvenzione mi sembra davvero eccessivo. Il sindaco Capovilla è una persona onesta, retta, che non si è mai messa in tasca un centesimo e non ha mai favorito nessuno. Per noi si tratta di comportamenti legittimi; qualora ci fosse stato un errore, è stato fatto in buona fede. C’è un’opposizione, poi, che si muove attivamente sul piano giudiziario: in uno degli altri procedimenti, la notizia di reato nasce da qualcuno che fa una denuncia riguardante documenti che non dovrebbe conoscere, in quanto non è stato fatto un accesso agli atti».

L’ultimo sassolino se lo toglie Capovilla. «È un accanimento, una cattiva politica - conclude il sindaco -. Purtroppo a qualcuno non è andato bene perdere le elezioni».

 

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