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Il sindaco aveva ragione Tegola legale al Comune

I terreni oggetto di disputa legale si trovano in zona industrialeVia Cristoforo a Magré dove nel ’97 ci fu il gravissimo  incidente
I terreni oggetto di disputa legale si trovano in zona industrialeVia Cristoforo a Magré dove nel ’97 ci fu il gravissimo incidente
I terreni oggetto di disputa legale si trovano in zona industrialeVia Cristoforo a Magré dove nel ’97 ci fu il gravissimo  incidente
I terreni oggetto di disputa legale si trovano in zona industrialeVia Cristoforo a Magré dove nel ’97 ci fu il gravissimo incidente

Nel 2006, quando partirono gli espropri in zona industriale per fare spazio alla provinciale 349, Valter Orsi sedeva fra i banchi di minoranza e lo espresse chiaramente all’allora giunta guidata da Luigi Dalla Via: «State pagando troppo poco al metro quadrato. Vi faranno causa e la vinceranno». Purtroppo per il Comune, aveva ragione, solo che il conto è finito ora sul suo tavolo, visto che oggi è lui il primo cittadino, e deve cavar fuori dal bilancio 2019 ben 800 mila euro da destinare alla famiglia Brazzale, che contestò quei provvedimenti. In pratica, stop a spese ed investimenti da ora fino alla fine dell’anno per approvare una variazione dei conti che accantoni tale cifra: «Per fortuna che abbiamo un fondo rischi - sospira il primo cittadino. - Altrimenti sarebbe stato peggio». E non è l’unica azione risarcitoria a cui deve far fronte in questi giorni e che ha le sue radici addirittura alla giunta Berlato Sella del 1997. E in ballo c’è una richiesta danni di 4 milioni di euro per un incidente. I TERRENI. La giunta di 13 anni fa i aveva espropriato la terra, un’area di 8.500 metri quadrati, e voleva pagarla a Domenico Brazzale e ai figli Italo e Maurizio 19 euro il metro quadrato. Offerta ritenuta ridicola dai proprietari che ricorsero, Il Comune aveva rilanciato 80 euro, ma non se n’era fatto nulla. La Corte d’Appello il 23 ottobre 2013 fissò in 160 euro al metro il prezzo giusto dell’esproprio. Dunque, 1.372.430 euro, ordinando a Comune e Provincia, che aveva firmato il decreto d’esproprio, il deposito di oltre 600 mila euro complessivi alla Cassa Depositi e Prestiti. Gli unici soldi finora versati ai Brazzale. La Provincia riuscì a togliersi dagli impicci legali ed ora il conto finisce nelle mani di Orsi, che a quel tempo si era opposto, ritenendo incongruo il prezzo stabilito dall’ente. «L’assurdo è che ora dobbiamo pagare noi». L’INCIDENTE. Nei prossimi giorni la giunta attuale si dovrà tutelare in Corte d’appello a Venezia per l’atto di citazione avanzato dalla famiglia di Roberto Collareda, scooterista allora trentenne che cadde per aver centrato un tombino sporgente in via Cristoforo a Magré, riportando lesioni da cui non si è più riavuto, essendogli stata riconosciuta un’invalidità del 95%. Nei rilievi effettuati all’epoca risultò che il motociclista guidava contromano e sotto l’effetto dell’alcol, tanto che in un primo momento il concorso di colpa comunale era stato fissato nel 20%. Collareda ricorse, ottenendo la condivisione delle conclusioni del consulente tecnico, secondo il quale, sobrio o ubriaco, lo scooterista avrebbe centrato ugualmente il tombino. Ora a Venezia si deciderà l’ammontare del risarcimento (4 milioni chiesti dalla parte lesa) e stabilire quanto sarà a carico del Comue, che dovrebbe comunque essere coperto dalla polizza assicurativa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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