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Il progetto

Il recupero dell'area ex Lanerossi. «Qui si gioca il futuro di Schio»

Che il piano di rilancio dell’area ex Lanerossi non sia un progetto come gli altri ne sono consapevoli tutti. Se poi, dopo tante vicissitudini, gli attori sono due imprenditori che amano la città e che intendono agire d’intesa con la pubblica amministrazione, il futuro che si deve ancora scrivere nasce sotto i migliori auspici. «La notizia dell’acquisto dell’area da parte dei fratelli Cestaro è straordinaria» e lo è al punto che Gigi Copiello, segretario del Pd scledense, dimentica di essere in vacanza e non resiste alla tentazione di elencare vantaggi e opportunità di questa operazione.
«Il progetto è importante - spiega Copiello - non solo perché apre un tema forte di relazione fra pubblico e privato, ma anche per tutto quello che c’è attorno. Lì c’è già un’area Cestaro con il supermercato, ma anche la parte più storica, con la Fabbrica Alta, il Giardino Jacquard e lo stesso castello. È chiaro che tutto questo rilancia il tema della destra Leogra e del quartiere operaio. Se, o meglio quando, questa zona riprenderà vita, si pone il tema dell’attraversamento di Schio».
Ma Copiello torna a cavalcare anche altri temi che gli stanno a cuore, visti i trascorsi da sindacalista: «Siamo di fronte a un’operazione così importante - spiega - che bisogna essere tutti all’altezza: può essere un’occasione straordinaria per il rilancio di Schio dal punto di vista residenziale e industriale». Una riflessione che parte da lontano, dalla tradizione industriale, riletta alla luce del cambiamento radicale che ha caratterizzato gli ultimi tempi: «Trent’anni fa - spiega Copiello - non solo non avrei espresso, ma nemmeno pensato a questi concetti. Ma è proprio cambiato il mondo. Oggi Schio è una città con una capacità industriale straordinaria. Ma la zona industriale va tenuta viva rendendo appetibile la città. A differenza di altri centri, le nostre aziende hanno caratteristiche tali da non poter sostituire l’uomo con le macchine. Qui c’è ancora bisogno di mani e cervelli. Per questo ritengo che ridare forza alla parte urbana e residenziale significhi dare prospettive anche alla zona industriale».
«Per questo - conclude - credo che Schio oggi sia di fronte ad un’occasione straordinaria: recuperare un’area immensa, in stato di abbandono da decenni ma, insieme a questo tema di politica urbanistica va sviluppata una politica industriale, progettando lo sviluppo, facendo in modo che Schio possa diventare attrattiva per intelligenze che non possono essere sostituite. E forse anche per provare ad abbassare l’età media dei residenti». 

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Marialuisa Duso

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