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Grande viabilità

«Il raddoppio di Strada Pasubio può sfavorire la Pedemontana»

Un tratto della Pedemontana poco prima di arrivare al casello di Malo
Un tratto della Pedemontana poco prima di arrivare al casello di Malo
Un tratto della Pedemontana poco prima di arrivare al casello di Malo
Un tratto della Pedemontana poco prima di arrivare al casello di Malo

«Dovremo capire come la variante impatterà sulla Pedemontana». A porre la questione, riguardante il progetto della nuova variante alla strada provinciale 46, è stato il sindaco di Malo Moreno Marsetti nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Un tema, quello delle ripercussioni sulla Spv da parte della nuova variante alla Pasubio, che non è un pensiero isolato del primo cittadino maladense, ma appare essere sulla stessa lunghezza d’onda di un malumore che filtra dalla Regione, e dalle strutture che da Venezia dipendono direttamente, nei confronti dell’infrastruttura di collegamento tra Vicenza e l’Alto Vicentino.
La questione prende forma pubblica dopo un’interrogazione del capogruppo di Sì Malo Claudio Dalla Riva nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea maladense. Tra gli altri quesiti, l’esponente dell’opposizione chiedeva al sindaco «qual è la situazione in merito al nuovo tracciato della Sp46 visti i polveroni all’epoca sollevati sull’argomento e riportati e divulgati dagli organi di stampa di ogni grado e genere». Nella risposta, Marsetti ha ripercorso le tappe che fino ad oggi hanno contraddistinto l’opera. In passato il primo cittadino si era detto contrario al previsto tracciato della variante, giudicandolo troppo impattante sul territorio; in consiglio ha ribadito come la Provincia «andrà a valutare il potenziamento e il miglioramento delle Provinciali 46 e 349». Tra le altre cose, Marsetti ha spiegato che «si sta procedendo con la discussione con i tavoli della Provincia per trovare una soluzione che non impatti sul territorio. Qualora ci fossero i dati del flusso del traffico della Pedemontana e della Provinciale 46, potremmo tornare a sederci ad un tavolo con gli altri Comuni toccati dalla variante». È a questo punto che Marsetti esplicita un ragionamento finora inedito, almeno pubblicamente. «Dovremo coinvolgere la Pedemontana, e quindi la Regione, per capire come impatterà la variante sulla Spv - spiega il sindaco all’assemblea -, perché potremmo intralciare la Pedemontana o creare criticità sull’arteria e quindi avremmo un’infrastruttura che non funziona». 
Lo stesso pensiero starebbe serpeggiando anche negli ambienti veneziani legati alla superstrada, anche se l’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti Elisa De Berti, interpellata sull’argomento, spiega di non aver ancora visto il progetto della variante alla Pasubio e quindi di non potersi esprimere al riguardo. Manca l’ufficialità, ma dietro le quinte, insomma, ci sarebbero diversi dubbi, a Venezia, sulla nuova variante. C’è chi teme, in sostanza, che la bretella possa togliere traffico alla Superstrada Pedemontana Veneta, depotenziandola proprio in un momento in cui gli introiti dei pedaggi risultano fondamentali: un mezzo in arrivo da Bassano e diretto a Vicenza, ad esempio, potrebbe scegliere di uscire a Malo per poi scendere verso il capoluogo percorrendo la nuova bretella, scorrevole e gratuita, anziché continuare sulla Spv, a pagamento, fino a Montecchio Maggiore e da lì raggiungere la città del Palladio. 

Matteo Carollo

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