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Cogollo del Cengio

Il paese onora
i Granatieri
di Sardegna

La mostra sui Granatieri ricca di cimeli
La mostra sui Granatieri ricca di cimeli
La mostra sui Granatieri ricca di cimeli
La mostra sui Granatieri ricca di cimeli

COGOLLO. Granatieri di Sardegna sopra tutti. In occasione del 32° raduno e delle celebrazioni per il centenario della battaglia di Monte Cengio, si susseguono le iniziative per onorare la brigata dai bianchi alamari. Storicamente, la perdita della linea di resistenza di Cima Portule, avvenuta il 26 maggio 1916, costrinse Cadorna a far affluire precipitosamente sull’altopiano di Asiago, distaccandole dal fronte dell’Isonzo, alcune Brigate, fra cui appunto quella dei Granatieri di Sardegna. Appena giunta in linea, la brigata, comandata dal gen. Giuseppe Pennella, si trovò al centro di attacchi che si protrassero senza posa fino 3 giugno, quando rimase praticamente distrutta in una sanguinosa resistenza, tanto che il contingente, forte 6 mila 217 uomini, si ridusse in quei drammatici giorni a soli 1300 effettivi. Eventi storici e atti d’eroismo che hanno per sempre legato i Granatieri al Cengio e a Cogollo del Cengio. Se la montagna è divenuta mitica, rimasta per sempre sacra alla memoria, i suoi combattenti sono i protagonisti di una Mostra storico culturale di cimeli militari, organizzata da Comune e Pro loco e ospitata a Villa Semino, in Via Angelo Dal Zotto, 86. Inaugurata domenica, la vetrina espositiva rimarrà aperta fino al 4 giugno con visite, al mattino, dalle 9.30 alle 12.30, e, al pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30, con la possibilità per gli studenti di visitarla durante la settimana su appuntamento. La peculiarità della Mostra è di essere interamente dedicata a “I soldati lunghi”, cioè ai Granatieri del Cengio, del Carso e del Piave, che combatterono dal 1915 al 1918. Soldati “lunghi” per le loro caratteristiche fisiche: l’alta statura che presupponeva lunghe braccia, adatte a lanciare lontano le granate. II cimeli esposti fanno parte della collezione di Sergio Semino e di quella di Siro Offelli, cui si è aggiunto un ricchissimo materiale proveniente dal Museo del Granatiere di Roma oltre che dal Museo storico di Rovereto: uniformi, armi fra cui una mitragliatrice, equipaggiamenti, elmi, maschere antigas, quadri, parecchie foto d’epoca scattate sul Cengio, il resoconto di tutti i movimenti delle truppe, dalla presa del Corbin all’ultima, tragica battaglia. In mostra c’è anche la curiosità di una scultura fatta 30 anni dal cogollese Matteo Dal Prà, da lui donata al Museo del Granatiere di Roma e ora “riportata a casa”, con in alto le ardite forme della montagna rocciosa e in basso le inconfondibili sembianze del paese di Cogollo.

Giovanni M. Filosofo

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