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Il nuovo stadio sarà un modello paralimpico

Il rendering che mostra come sarà il nuovo stadio di via Riboli dopo la riqualificazioneIl nuovo impianto potrà ospitare anche sport paralimpici
Il rendering che mostra come sarà il nuovo stadio di via Riboli dopo la riqualificazioneIl nuovo impianto potrà ospitare anche sport paralimpici
Il rendering che mostra come sarà il nuovo stadio di via Riboli dopo la riqualificazioneIl nuovo impianto potrà ospitare anche sport paralimpici
Il rendering che mostra come sarà il nuovo stadio di via Riboli dopo la riqualificazioneIl nuovo impianto potrà ospitare anche sport paralimpici

Lo sport come simbolo di uguaglianza, di parità dei diritti, di lotta alle discriminazioni. È con questo spirito che a Schio scatta il conto alla rovescia per il progetto di rigenerazione dell’impianto di atletica di via Riboli, una struttura che punta ad aprirsi agli atleti con disabilità, diventando un modello di riferimento a livello nazionale sul fronte degli sport paralimpici. L’ambizioso obiettivo, per una spesa complessiva di 9 milioni di euro, è quello del rilancio del centro tecnico “Giosuè Poli”, che secondo le intenzioni potrà portare con sé una valorizzazione dell'intera città, con ricadute sul sistema economico locale. Nelle prossime settimane sarà dunque presentato il progetto definitivo del primo stralcio del restyling dello stadio di atletica, sorto nel 1938 per volere della Lanerossi, che intendeva dotare il proprio gruppo sportivo di una struttura adeguata. Per una spesa di 3 milioni sarà realizzata una nuova struttura coperta nell'area occupata attualmente da alcuni campi da tennis, abbandonati da tempo. Qui sorgerà un edificio della lunghezza di 80 metri, che ospiterà una pista da atletica indoor e offrirà la possibilità di praticare tutte le discipline dell'atletica leggera. Non ci sarà alcuna barriera architettonica e la struttura sarà attrezzata per gli atleti disabili impegnati nelle diverse specialità. Non solo, dunque, uno stop agli ostacoli e alle difficoltà per la pratica sportiva da parte di atleti disabili, ma un rilancio per una struttura che possa fare da riferimento per gli sport paralimpici. La pista già esistente sarà sottoposta ad una completa riqualificazione, volta anche ad ottenere la certificazione, per un secondo stralcio sempre da 3 milioni di euro. Sempre in questa fase saranno rifatti gli spogliatoi e le due tensostrutture esistenti andranno verso l'abbattimento. Un terzo step dei lavori, per altri 3 milioni, riguarderà infine la foresteria, dove troveranno posto un'area dedicata all'accoglienza e 60 posti letto. Attualmente i posti sono stati ridotti da 30 a 12, in quanto la struttura non è più conforme alle norme di sicurezza, uno scenario che cambierà radicalmente con il nuovo progetto. Un piano ambizioso, per il quale, sul fronte dei finanziamenti, il Comune ha già preso contatti con il Credito sportivo, puntando a partecipare ad un bando che a dicembre potrà portare le prime risorse. L'intenzione è quella di giungere ad affidare i lavori per il primo stralcio entro la fine del 2020 e a concludere l'intera ristrutturazione prima della fine del mandato dell'attuale giunta. «Potremo parlare di una struttura unica in Veneto e sicuramente di un'eccellenza in Italia - sottolinea il sindaco Valter Orsi -. Questo progetto attirerà l'interesse non solo a livello nazionale, ma anche europeo e accenderà un faro sulla nostra città, dando vita ad indotti legati alle affluenze e contribuendo all'economia locale». Schio capitale dello sport paralimpico, dunque, con il rilancio di una struttura da sempre legata a doppio filo con la città. Dopo l’inaugurazione negli Anni '30, nel 1967 la proprietà affidò la gestione al Coni; vent’anni dopo la struttura venne acquisita dal Comune, che dal 2015 ne cura direttamente anche la gestione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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