<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il Comune svolta ed esce dall’Anci «Troppe spese»

La sede municipale di palazzo Garbin in piazza Statuto
La sede municipale di palazzo Garbin in piazza Statuto
La sede municipale di palazzo Garbin in piazza Statuto
La sede municipale di palazzo Garbin in piazza Statuto

«Subiamo tagli dal governo centrale e per questo siamo costretti a ridurre la spesa complessiva». Così la giunta comunale scledense giustifica il recesso dall’iscrizione all’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, il “sindacato” degli enti locali, che cade sotto la scure dei tagli alla spesa locale. L’adesione comporta l’erogazione di una quota associativa che per l’anno 2019 è stata pari a 6.927 euro e il recesso dev’essere comunicato entro il 31 ottobre. Dall’anno prossimo quindi Schio è fuori dall’Anci nazionale, a cui il Comune era iscritto da parecchio tempo. Rimane invece in quella regionale, di cui è stato presidente, per quattro anni, proprio un primo cittadino di Schio, Giuseppe Berlato Sella, nel periodo dal 1995 al 1999. La raccomandata con ricevuta di ritorno a firma del sindaco Valter Orsi è stata spedita nei tempi richiesti. Dal prossimo anno Schio è fuori dall’associazione. Potrà rientrarvi più avanti, ma intanto la decisione presa fa discutere. «In verità è un sindacato dalla gestione discutibile che mi ha profondamente deluso- spiega Orsi. - Paghiamo 7 mila euro ogni anno senza avere risultati. Invece con quello regionale si collabora ed è giustificata l’adesione. Pertanto lì rimaniamo». «Sarebbe inconcepibile uscire da quello regionale e non so perché abbiano deciso di non aderire all’Anci nazionale - commenta Berlato Sella, sindaco di Schio per 17 anni, prima di diventare consigliere regionale. - Anche perchè la Regione concede contributi agli enti che si mettono insieme ed è importante non isolarsi». Ma ha ancora senso aderire all’Anci nazionale? «Oggi più di ieri - assicura Berlato Sella - . Perché molti comuni sono governati da liste civiche che non fanno riferimento a partiti e quindi non sono rappresentati ai vertici. Perciò hanno più bisogno di esserci e confrontarsi. Dovrebbero farlo una volta alla settimana su tutti i tempi importanti. L’Anci è il sindacato di chi amministra. Non bisogna vivere alla giornata, ignorando storia e geografia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

Suggerimenti