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«I nostri monti sono un altare per tutti i Caduti»

L’inquadramento dei vessilli sezionali e dei gagliardetti dei gruppi ieri mattina al colle Bellavista
L’inquadramento dei vessilli sezionali e dei gagliardetti dei gruppi ieri mattina al colle Bellavista
L’inquadramento dei vessilli sezionali e dei gagliardetti dei gruppi ieri mattina al colle Bellavista
L’inquadramento dei vessilli sezionali e dei gagliardetti dei gruppi ieri mattina al colle Bellavista

«Questo Sacrario accoglie i resti di soldati di tutta Italia: invito quindi i presidenti delle sezioni di tutta Italia a partecipare alla deposizione della corona d’alloro». Con queste parole il presidente della sezione Ana di Vicenza, Luciano Cherobin, ha invitato ieri mattina i rappresentanti delle penne nere e dei fanti giunti da numerose regioni ad accodarsi alle autorità che hanno reso gli onori ai Caduti sul Colle Bellavista, in occasione dell’annuale pellegrinaggio dell’Associazione nazionale alpini sul monte Pasubio, che sabato aveva visto svolgersi la prima giornata sui due Denti. E sono stati tanti i presidenti di sezione e i rappresentanti dell’Associazione nazionale del fante che si sono inquadrati dietro al gen. Marcello Bellacicco, vicecomandante delle truppe alpine, al gen. Domenico Innecco, presidente della Fondazione 3 Novembre, al presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e al sindaco di Valli del Pasubio Carlo Bettanin. Ieri, alla sempre sentita cerimonia, erano presenti infatti i vessilli delle sezioni Ana Torino, Vittorio Veneto, Casale Monferrato, Marche, Trento, Pisa-Lucca-Livorno, Salò, Bolognese-Romagnola, Valdostana, Parma, oltre alle vicentine Valdagno, Bassano, a conferma che il Monte Pasubio, cui è intitolata la sezione Ana di Vicenza, rimane nel cuore degli alpini, e anche dei fanti, di tutta Italia. «Su questi monti sono caduti 29mila 633 fanti - ha detto infatti il vicepresidente nazionale dell’associazione, Raffaele Cecchin - che sono stati presenti qui dal primo all’ultimo giorno di guerra» «Ricordiamo quei soldati che hanno trasformato questa montagna in una fortezza teatro di eventi unici, una montagna che è e resterà sacra», ha detto il sindaco Bettanin, cui ha fatto eco il presidente Ciambetti ringraziando alpini e fanti per la crescente collaborazione nel ricordo dei Caduti». «In tanti anni come presidente della 3 Novembre non ho mai visto il piazzale così gremito» ha aggiunto il gen. Innecco. «Dobbiamo custodire i valori che questi Caduti ci hanno donato con il loro sangue - ha detto il gen. Bellacicco portando il saluto degli alpini in armi - ricordando il loro senso del dovere». «I nostri monti sono un grande altare che si chiama Pasubio, Ortigara, Grappa e che ha visto il sacrificio di tanti uomini ai quali dobbiamo guardare senza considerare le differenza di uniformi e distintivi - ha concluso il vicepresidente vicario dell’Ana vicentina Paolo Marchetti -. Dobbiamo fare tesoro del loro sacrificio: non si tratta solo di uno sforzo di memoria, bensì di testimoniare la storia che è stata». Numerosi anche i gonfaloni dei Comuni, tra cui quelli decorati al Valor militare di Schio e di Crespadoro, oltre a rappresentanze militari del Reggimento addestrativo di Aosta con il comandante col. Giovani Santo, Comfoter supporti di Verona con il ten. col. Luigi Montoli, Onorcaduti con il ten. col. Giuseppe Margoni, del Coespu di Vicenza, del comando provinciale carabinieri e delle infermiere volontarie Cri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Rolli

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