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Guerra elettorale Le prime vittime sono i manifesti

Uno dei tanti manifesti strappati in questi ultimi giorni.ZILLIKEN
Uno dei tanti manifesti strappati in questi ultimi giorni.ZILLIKEN
Uno dei tanti manifesti strappati in questi ultimi giorni.ZILLIKEN
Uno dei tanti manifesti strappati in questi ultimi giorni.ZILLIKEN

«Ci strappano i manifesti elettorali». È un coro che si è alzato da più parti a Schio in questi ultimi giorni di campagna elettorale, in vista delle elezioni del 26 maggio. E, come accade spesso quando la battaglia politica diventa calda, gli schieramenti si accendono e si attivano come delle vere e proprie macchine da guerra dotate di colla e manifesti, infuria la polemica. Paradossalmente, gli screzi sullo strappo dei manifesti cartacei che tappezzano la città dal centro alla collina, infiammano poi le pagine dei social network in una sorta di valzer mediatico. Fatto sta che, quasi di sicuro, ci sono squadre di persone che si allenano appositamente in silenzio per lunghi mesi, a volte anni, per poi sbucare fuori quando le urne sono dietro l'angolo: sono gli “strappatori di manifesti”. Una categoria che, tra l'altro, non ha una vera e propria appartenenza politica ma cambia bandiera a seconda della convenienza. In vista della prossima tornata elettorale amministrativa ed europea, fino al fine settimana appena trascorso, in città c'era stata solo qualche sporadica lamentela ma niente di evidente. Nei giorni scorsi, l'esplosione del “caso”. A sollevare la questione la Lega della candidata sindaco Ilenia Tisato. Sabato mattina, infatti, poco dopo le 9 da una nota azienda locale è uscita una decina di furgoni elettorali “riverniciati” per sostenere la candidata del Carroccio, con tanto di foto in bella mostra e slogan. Il programma ha previsto una sfilata nelle vicinanze del mercato settimanale e in alcuni punti strategici della Città dell'Omo. Nemmeno il tempo di superare la pausa pranzo e già uno degli autisti ha segnalato sempre tramite Facebook la necessità di dover «rientrare alla base», con un'evidente fotografia della gigantografia dedicata alla candidata leghista strappata. Ieri mattina, poi, il capolista di “Siamo Veneto”, Federico Dalle Vedove, ha rincarato la dose con un post, corredato di immagine, in cui dichiara «strappati solo i manifesti della Lega e degli alleati». A quel punto, però, è arrivato l'intervento di Manuel Dalla Costa, candidato tra le fila di “Noi cittadini”, la lista a supporto di Valter Orsi, con una raffica di immagini relative a “suoi” manifesti strappati, in particolare tra Poleo e Piane. Insomma, una vera e propria battaglia a colpi di strappo che, forse, solo ad Arzignano hanno capito come risolvere: i sostenitori della candidata leghista Alessia Bevilacqua, infatti, hanno optato per una soluzione ingegnosa a doppio strato. Chi strappa un manifesto, ne trova sotto un altro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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