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Gioco d’azzardo Stretta sugli orari delle sale giochi

Nuove restrizioni in città per gli orari di apertura delle sale giochi.  ARCHIVIO
Nuove restrizioni in città per gli orari di apertura delle sale giochi. ARCHIVIO
Nuove restrizioni in città per gli orari di apertura delle sale giochi.  ARCHIVIO
Nuove restrizioni in città per gli orari di apertura delle sale giochi. ARCHIVIO

Nuovo giro di vite, a Schio, contro il gioco d'azzardo. Con una nuova ordinanza, il Comune ha ridotto l'orario di apertura delle sale da gioco e degli analoghi spazi all'interno dei locali pubblici. Una mossa per contrastare una piaga che sta provocando danni rilevanti a livello sociale e le cui proporzioni assumono contorni preoccupanti. Nella sola città di Schio, nel 2018, la somma giocata ha superato i 32 milioni di euro, pari quasi all'intero bilancio comunale, che si è attestato sui 36 milioni. Facendo un semplice conto, si tratta di 830 euro pro capite e calcolando come non tutti i cittadini passino il loro tempo davanti a slot machine e videopoker, si capisce come per i veri giocatori gli importi sborsati siano sensibilmente più alti. È facile immaginare l'impatto devastante sulle famiglie interessate dal problema, considerando che la Consulta nazionale antiusura denuncia da tempo come il gioco d'azzardo sia diventato una delle principali cause che spingono molti italiani a rivolgersi agli usurai. Attualmente l'Ulss 7 sta assistendo 149 persone per ludopatia, mentre a dieci familiari è stata fornita una consulenza sul tema. Dopo la nuova legge regionale in materia, che aveva stabilito in 6 ore il tempo di chiusura minimo per le sale slot, a fronte delle 8 ore di apertura che erano state concesse dalla precedente ordinanza del 2015, il nuovo provvedimento firmato dal sindaco Valter Orsi arriva a regolamentare in maniera più restrittiva gli orari di apertura, portando a 16 ore il tempo minimo di chiusura. In particolare, in base all'ordinanza, le sale e gli spazi da gioco dovranno rimanere chiusi in diverse fasce orarie: dalle 7 alle 10, dalle 13 alle 15, dalle 18 alle 20 e dalle 22 alle 7 di tutti i giorni, compresi i festivi. Per i trasgressori sono previste sanzioni da 25 a 500 euro; in caso di gravità o recidiva, cioè dopo due violazioni nel giro di un anno, sarà possibile imporre la chiusura del locale per un periodo da uno a sette giorni. «Grazie ad un percorso partecipativo, la Regione ha ammesso la possibilità, per i sindaci, di estendere gli orari di chiusura delle sale giochi, sulla base di esigenze territoriali e altri dati – spiega il sindaco Valter Orsi -. Così, abbiamo lavorato con gli altri sindaci dei distretti 2 e 1 dell'Ulss 7, determinando le nuove fasce di chiusura, che in particolare prevedono uno stop nelle ore notturne quando, secondo quanto rilevato, la ludopatia si scatena. L'ottica è quella di adottare l'ordinanza in tutti i Comuni, in modo da evitare anche la migrazione da gioco, con persone che dopo aver trovato le sale chiuse si spostano nei paesi vicini per trovare strutture aperte». Tra il 2015 e il 2019, in città, il Comune ha messo in campo una lotta senza quartiere al gioco d'azzardo, i cui effetti si riversano poi sul tessuto sociale, traducendosi in spese er l'assistenza sociosanitaria: in quattro anni sono state circa 400 le sanzioni emesse, con multe perlopiù da 500 euro e, in diversi casi, la chiusura dei locali per un lasso di tempo da uno a sette giorni. «Ci aspettiamo nuovi ricorsi da parte dei gestori delle sale – conclude Orsi -, ma abbiamo intenzione di combattere fino alla fine, come abbiamo fatto in passato, vincendo tutti gli appelli». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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