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Malo

“Furbetta del reddito” lavora al market

Lavorava al supermercato, ma percepiva comunque il reddito di cittadinanza. Amalia Ania, di 43 anni, originaria di Palermo e residente a Malo, ha intascato senza averne diritto 1.075,36 euro in due mesi. Ora ha patteggiato davanti al giudice dieci mesi e 20 giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
L’episodio contestato all’imputata, difesa in tribunale dall’avvocato Maria Sibilla Valente, era avvenuto il 23 maggio del 2019, a Malo. Quel giorno Ania aveva omesso di comunicare le informazioni dovute al fine della concessione del beneficio del reddito di cittadinanza. In particolare, la donna non aveva detto di lavorare al supermercato Tosano di Costabissara dal novembre del 2018. In questo modo, ha percepito a giugno e a luglio del 2019 la cifra che non le spettava. Giovedì scorso, l’imputata ha chiesto il patteggiamento davanti al giudice Giulia Poi. Così facendo, ha ottenuto uno sconto della pena.
Il caso della dipendente del supermercato è solamente l’ultimo di quelli svelati dalle forze dell’ordine che hanno portato alla revoca del beneficio ottenuto illegalmente e, in alcuni casi, anche a una sentenza a carico dei cosiddetti “furbetti del reddito di cittadinanza”. Nei giorni scorsi il presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva chiesto di rivedere il sistema del reddito di cittadinanza e affidare le risorse alle aziende per assumere. «È giusto aiutare chi vive ai margini della società e non ha altre soluzioni se non quella di avere un aiuto pubblico - aveva sottolineato il governatore -, ma per il resto bisogna girare queste partite finanziarie alle imprese. Siano le aziende a percepire le risorse pubbliche se assumono persone in cerca di un impiego. Questo permetterebbe di riportare nelle imprese risorse fresche, ora strettamente dedicate ai percettori del reddito di cittadinanza che ormai conosciamo bene, visto che abbiamo nomi e cognomi». 

 

Valentino Gonzato

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