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San Vito di Leguzzano

Fratelli uniti dalla Chiesa. In tre fanno 175 anni di fede

I fratelli Saccardo: da sx suor Adelina, al centro mons. Alessio e a dx suor Rosalia
I fratelli Saccardo: da sx suor Adelina, al centro mons. Alessio e a dx suor Rosalia
I fratelli Saccardo: da sx suor Adelina, al centro mons. Alessio e a dx suor Rosalia
I fratelli Saccardo: da sx suor Adelina, al centro mons. Alessio e a dx suor Rosalia

La famiglia Saccardo, che si è sempre caratterizzata per una spiccata personalità ed uno stile inconfondibile dei suoi componenti, non solo è la più numerosa del paese ma è anche tra le più feconde di vocazioni religiose. Papà Bortolo e mamma Maria hanno avuto tredici figli e tre di loro hanno scelto la vita ecclesiastica. Un gesuita e due suore della congregazione delle Serve di Maria di Galeazza, che proprio quest’anno festeggia 160 anni dalla fondazione, impegnati per tanti anni in terra di missione negli angoli più remoti del Mondo. Insieme hanno raggiunto il traguardo dei centosettantacinque anni di professione religiosa. Quando tutto va bene riescono a vedersi ogni quattro o cinque anni durante i quali viene purtroppo a mancare qualche familiare. In quest’ultima occasione non hanno potuto riabbracciare un fratello e due sorelle.

Li abbiamo incontrati approfittando della loro contemporanea presenza a San Vito per un breve periodo di riposo. In verità mons. Alessio Saccardo, 81 anni dei quali quasi 40 trascorsi in Brasile, è tornato definitivamente in Italia lo scorso anno. Ordinato vescovo nel 2002 da papa Giovanni Paolo II, raggiunta l’età canonica nel 2015 è rientrato nell’Ordine dei Gesuiti dopo aver retto dal 2002 la diocesi di Ponta de Pedras, nello stato del Parà, che ha un’estensione di oltre 18 mila chilometri quadrati dei quali almeno la metà ricoperti d’acqua. «Ecco perché venivo soprannominato il vescovo con la piroga - ci spiega - ma anche “anfibio” oppure “eccentrico” perché, unico caso al Mondo, la sede vescovile di Belèm si trova fuori dal territorio della diocesi». “Dom” Alessio ha dimostrato di saperci fare non solo con la pagaia ma anche con il pennello. Durante gli studi di noviziato dei Gesuiti di Lonigo ha incontrato Mario Venzo che, interrotta una brillante vita d’artista, era entrato nella Compagnia di Gesù ed aveva assunto il nome di Fratel Venzo. Dopo aver iniziato Saccardo alla pittura, il grande artista di Rossano Veneto autore di oltre 2000 opere, è stato per tanti anni il suo maestro.

La sorella suor Rosalia, 79 anni, rappresenta un caso singolare. Dice si essere l’unica religiosa ad aver professato i voti in un sanatorio, dov’è rimasta ricoverata per problemi di tubercolosi dal 1964 al 1969. E poi per 13 anni si è chiamata suor Scolastica ma, quando è giunta in Brasile, per questioni burocratiche ha dovuto riprendere il suo nome di battesimo. «Dopo aver insegnato per alcuni anni negli asili di San Vito di Leguzzano, Caldogno e Bologna - ci racconta - nel 1977 sono partita per il Brasile entrando a far parte della comunità parrocchiale di Brasileira, nello stato dell’Acre, dove mi sono dedicata ai giovani, alla catechesi ed alla visita delle famiglie bisognose e dei malati». Da qualche mese suor Rosalia si è trasferita ad Epistolandia, in Amazzonia, ai confini con Bolivia e Perù. Un luogo di passaggio dove si dedica all’accoglienza e dove non vede l’ora di tornare e di restarvi per sempre.

Suor Maria Adelina, 75 anni, doveva essere il bastone della vecchiaia dei suoi genitori. Dopo la quinta elementare ha interrotto gli studi per aiutare i suoi nel lavoro dei campi e a 15 anni è andata a lavorare in una maglieria. Nel 1966 decide di entrare in convento; due anni dopo la professione religiosa. Nel 1971 va a studiare a Roma e poi insegna nelle scuole materne di Jesolo, Modena e Bologna. Nel 1980, sempre nella capitale, frequenta un corso di formazione. «Nel 1999, con l’apertura da parte del Papa alle missioni nell’Est Europa - ci dice - sono partita per la Repubblica Ceca dove sono rimasta fino al 2006. Poi mi sono trasferita nell’isola di Flores, in Indonesia, nell’arcipelago della Sonda». La sua diocesi, popolata da due milioni di abitanti in prevalenza cristiani, si estende anche nell’isola di Timor e nel Borneo. Lì non ci sono preti e così Suor Adelina oltre a svolgere servizio pastorale si occupa anche della formazione delle giovani che si preparano alla vita religiosa. Come la sorella si sente ancora utile, per niente vecchia ed intende svolgere la sua missione fino in fondo.

 

Bruno Cogo

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