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Cogollo

Finti tecnici informatici. Truffa alla ricevitoria del Lotto in un bar

Una ricevitoria del Lotto (Foto Archivio)
Una ricevitoria del Lotto (Foto Archivio)
Una ricevitoria del Lotto (Foto Archivio)
Una ricevitoria del Lotto (Foto Archivio)

Avrebbe sfruttato le sue abilità informatiche per agire come un pirata, intrufolandosi nel sistema telematico di Lottomatica, installato nel Pos di un bar, e facendo poi partire dei bonifici a favore di presunti complici. Un sistema quanto mai sofisticato, che aveva creato non poca preoccupazione nei titolari del noto esercizio pubblico, i quali avevano sporto denuncia. La procura distrettuale di Venezia, competente per questo genere di reati, che aveva coordinato l’inchiesta dei carabinieri, è però convinta di aver individuato i responsabili, e dopo avere ottenuto il processo per i primi quattro, ha chiesto ora il dibattimento pubblico per il quinto. Si tratta di Rocco Chitiello, 43 anni, campano di Afragola, che - difeso dall’avv. Di Cintio - dovrà presentarsi in aula per rispondere di frode informatica. È già in corso il giudice per altri 4 complici, difesi dagli avv. Dario Proietti e Vincenzo Di Stasi, dovranno tornare in aula. La presunta vittima, la titolare del bar Meteora di Cogollo, potrà chiedere un risarcimento dei danni subiti.

I fatti contestati risalgono al settembre di 5 anni fa. La barista scoprì che erano state compiute, passando dal Pos collegato al sistema di Lottomatica (quello che gestisce tutti i giochi elettronici legati alle lotterie istantanee telematiche, a partire dalle puntate), delle operazioni che lei non conosceva e che non riusciva a ricostruire. Comprese che con ogni probabilità un pirata informatico era riuscito ad introdursi nel sistema telematico e ad agire come se fosse il responsabile delle chiavi d’accesso. Com’era possibile? Era stata informata Lottomatica ed era scattata la denuncia. Gli inquirenti, a quel punto, verificando le operazioni dubbie, si erano accorti di almeno un accesso indebito: una sorta di “finestra” nel meccanismo protetto che aveva dirottato delle vincite in danaro. Si trattava, come detto, di somme limitate, sperando che quegli importi non ingenti non attirassero l’attenzione. 

In realtà, si accertò che un sessantenne di Frosinone era entrato, oltre che al bar, anche nel sistema telematico, dopo essersi presentato come tecnico.  Chitiello avrebbe agevolato, agendo da remoto, il presunto complice; e poi avrebbe ricevuto alcuni dei bonifici contestati, che avrebbe utilizzato per puntate in giochi on line. Ora il campano avrà la possibilità di difendersi in aula, e di far valere le sue ragioni. 

 

Diego Neri

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