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Dopo l’unghia Si torna a scavare nell’ex porcilaia

Escavatrice in azione nella porcilaia.  FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Escavatrice in azione nella porcilaia. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Escavatrice in azione nella porcilaia.  FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO
Escavatrice in azione nella porcilaia. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATO

Gli esperti del Labanof - Laboratorio di antropologia e odontologia forense - coordinati dal professor Dominic Salsarola, ieri mattina, sono tornati a scavare all’interno dell’ex allevamento di maiali di Valerio Sperotto in via Villa di Sotto a Velo d’Astico. L’obiettivo degli esperti è quello di recuperare ulteriori resti umani dopo l’unghia dell’alluce di un piede grazie alla quale gli archeologi sono riusciti a risalire (tramite le tracce del Dna) alla seconda moglie di Sperotto, Virginia Mihai, misteriosamente scomparsa nel 1999 senza lasciare più tracce di sé. Una scomparsa che era stata preceduta dall’allontanamento, avvenuto dieci anni prima, della prima moglie dell’ex facoltoso allevatore: Elena “Ivette” Zecchinato. Dopo il rinvenimento delle tracce della Mihai nell’ex allevamento di maiali il sostituto procuratore Hans Roderich Blattner ha ripreso in mano tutto il fascicolo relativo al cold case di Velo improvvisamente riapertosi prima dell’estate dopo che i carabinieri del Ris di Parma avevano confermato che l’unghia emersa dall’ex porcilaia era proprio quella della seconda moglie di Sperotto. Nei nuovi scavi gli esperti del Labanof punteranno la loro attenzione sulle vache di scolo e sulla superficie che le ospita. Gli archeologi avevano già fatto un sopralluogo nell’ex allevamento il 29 giugno scorso per capire quale zona perimetrare e stabilire da quale punto delle vasche partire per le nuove operazioni di scavo. Il nuovo lavoro sarà, se possibile, ancora più complicato e minuzioso rispetto a quello della volta prima perché dovranno essere cercati eventuali resti (non di natura animale) che dovessero essere stati nascosti o espulsi dagli animali. È infatti all’interno dei due grossi recipienti (vale a dire le vasche) che gli archeologi forensi e gli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri di Vicenza contano di poter trovare ulteriori elementi utili indagini. Intanto procura e uomini dell’Arma stanno continuando a provare ad avere notizie di una donna, una cittadina rumena, che all’epoca aveva 25 anni, con cui Sperotto ha convissuto per qualche mese nel suo appartamento di via Roma, a Velo, nel periodo di tempo che va dal suo primo al suo secondo matrimonio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Bernardini

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