<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Demio chiude sfiorando quota 12 mila

Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna”. FOTOSERVIZIO PANIZZONAl centro il sindaco Valter Orsi con Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna”. FOTOSERVIZIO PANIZZONAl centro il sindaco Valter Orsi con Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna”. FOTOSERVIZIO PANIZZONAl centro il sindaco Valter Orsi con Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna”. FOTOSERVIZIO PANIZZONAl centro il sindaco Valter Orsi con Vittorio Sgarbi

«Non c'è mai fine agli Sgarbi». Con questa dedica nel libro delle presenze, Vittorio Sgarbi ha suggellato la conclusione della mostra “Giovanni Demio e la Maniera Moderna” che ha portato a Schio più di 11 mila visitatori da tutta Italia. Annunciando all’improvviso il suo arrivo in città il critico d’arte ha visitato un’ultima volta l’esposizione di palazzo Fogazzaro che ha curato con Contemplazioni srl e la collaborazione di Comune e sponsor. Aperta a fine ottobre, la mostra ha attirato visitatori soprattutto da Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Toscana ed Emilia Romagna tanto da essere prorogata fino a ieri quando Sgarbi ha illustrato ai presenti le peculiarità del pittore definito da Andrea Palladio “huomo di bellissimo ingegno”. «Sono venuto alla chiusura della mostra soprattutto per rivedere i quadri cosa che, nel caso di Demio, era necessaria in quanto non si erano mai viste le sue opere riunite - racconta Sgarbi -. È stato un progetto importante, sarà difficile far salire Demio nella popolarità, ma dal punto di vista della ricerca scientifica in questa mostra emerge la personalità del pittore e io stesso, rivedendola dopo qualche mese, ho una sensazione diversa rispetto a quando l'ho composta nella mia mente: vedo l’umanità del Demio e l’affiancamento ad opere di altri maestri offre una visione ampia del suo stile». Sgarbi prosegue: «Negli anni in cui mi sono occupato del Demio, 1978-1980, il dipinto della collezione di palazzo Martelli, esposto per la prima volta a Schio, per me era sconosciuto. È stato trovato nel momento in cui venne acquisito il palazzo e ora è stato esposto al pubblico in questa mostra». Sgarbi ha quindi lanciato la proposta di portare a Schio le opere di Fortunato Depero, artista legato alla città in qualità di grafico di numerose aziende tra cui la Lanerossi: «Rovereto è vicina e non ci sarebbero problemi», afferma il critico d'arte nonché presidente del Mart di Trento e Rovereto ed il sindaco Valter Orsi ha colto l’idea: «Questa mostra ha incentivato il turismo. Valuteremo la proposta di esporre le opere di un altro artista che ha lavorato nel territorio». Un plauso anche da Pietro Sottoriva, presidente del mandamento Alto vicentino di Confindustria: «La chiusura della mostra su Demio con la presenza del suo curatore Vittorio Sgarbi indica il momento dei bilanci: il Comune ha sottolineato il “saper fare” caratteristico del nostro territorio anche nel campo artistico - afferma-. Sarebbe bello affiancare più spesso queste due realtà, industria e arte, che apparentemente sembrano distanti ma riassumono la volontà dell’uomo di esprimersi con tanti talenti». Soddisfatti anche Massimo Cipelletti, fra i promotori della mostra, e Luca Fabrello, amministratore di Venetcom e titolare di Sparkling, le società che in veste di main partner hanno realizzato l’esperienza immersiva in realtà virtuale “Virtual Demio”. «Si tratta di uno dei più vasti esperimenti di fruizione della realtà virtuale su larga scala mai fatti in Italia - conclude Fabrello -. L’indice di gradimento è stato alto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

Suggerimenti