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Condomini esasperati
per la colonia di gatti

Un inquilino mostra gli esposti
Un inquilino mostra gli esposti
Un inquilino mostra gli esposti
Un inquilino mostra gli esposti

Venti gatti in un solo appartamento e il condominio giunge all’esasperazione.

Avvocati, veterinari, animalisti, ispettori dell’Ulss, sindaci, vigili urbani e carabinieri: si sono rivolti davvero a tutti le famiglie del condominio “Il Torrione”, a Isola Vicentina, alle prese con un appartamento trasformato in gattile.

Gli inquilini firmatari di un esposto giunto a Comune, ufficio igiene dell’Ulss 6, Enpa, polizia locale e perfino carabinieri, lamentano le condizioni di scarsa igiene e di cattivo odore in cui verserebbe l’intero palazzo per via di un appartamento che contiene circa 20 gatti.

«Viviamo nel degrado tra sporcizia, pelo di gatto, escrementi, cattivo odore – scrivono nel documento le quindici famiglie –: questa famiglia non è in grado di poter accudire e gestire in modo corretto la situazione».

La vicenda, che si protrae da tempo, vede coinvolti non solo gli inquilini ma anche il vicinato del palazzo che si trova in via Vivaldi a Castelnovo.

Da diversi anni due coniugi, V.F. e L.D.S., tengono 20 mici nel loro appartamento al secondo piano, una condizione che ha fatto presto a sconfinare negli spazi comuni come scale, corridoi, androne al piano terra, cortile e garage. Locali che a detta dei condomini sono stati invasi «dall’odore fortissimo e dalle condizioni igieniche non salubri che riteniamo intollerabili». «Andiamo avanti da 4 anni – lamenta Alessandro Marchesini, frequentante del palazzo – abbiamo cercato di dialogare ma abbiamo sempre trovato un muro».

I gatti, visitati dai veterinari dell’Ulss, sono stati giudicati in salute. «È tutto a norma – si difende dalle accuse la padrona degli animali, V.F. –: i miei gatti stanno bene. Li ho sempre avuti perché sono la mia passione. La verità è che gli altri condomini ce l’hanno con me e i miei gatti sono solo un pretesto. Non ne posso più».

In base alle visite del servizio igiene e sanità pubblica e dei veterinari dell’Ulss 6 i gatti sono in salute. Tuttavia, in occasione dei sopralluoghi, ai proprietari degli animali era stato chiesto di assicurare una corretta gestione della loro custodia, garantendo la pulizia degli escrementi e l’assenza di cattivi odori.

Pare, però, che a nulla sia servito.

«Il problema c’è – afferma Carlo Barbieri, amministratore esterno del condominio – e non riusciamo a parlarne. Il sindaco deve fare qualcosa. Auspico, a questo punto, un’azione di forza che eviti il protrarsi della situazione».

Dal canto suo, mesi fa il primo cittadino Francesco Gonzo aveva firmato un’ordinanza imponendo lo sgombero degli animali, ma gli abitanti del palazzo protestano che «il numero dei gatti è ritornato intorno alla ventina».

«Ereditando questa situazione dagli anni precedenti, ho fatto tutto quello che la legge mi ha consentito di fare firmando un’ordinanza che permetteva alla signora di mantenere fino a 4 gatti – spiega Gonzo –. Tuttavia, essendo i locali del condominio degli spazi privati, io posso intervenire fino ad un certo punto».C.R.

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