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Cimitero “vecchio” Via al recupero Parola ai cittadini

L’ingresso del cimitero “vecchio”. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOUno scatto che mostra lo stato di abbandono della strutturaUna tomba di famiglia completamente distrutta
L’ingresso del cimitero “vecchio”. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOUno scatto che mostra lo stato di abbandono della strutturaUna tomba di famiglia completamente distrutta
L’ingresso del cimitero “vecchio”. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOUno scatto che mostra lo stato di abbandono della strutturaUna tomba di famiglia completamente distrutta
L’ingresso del cimitero “vecchio”. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATOUno scatto che mostra lo stato di abbandono della strutturaUna tomba di famiglia completamente distrutta

Dopo oltre mezzo secolo dalla sua costruzione il cimitero “vecchio” di Santorso è destinato a rinnovarsi. Un’operazione necessaria sia per mitigare l’impatto visivo della struttura, sia per far fronte ai problemi di degrado e abbandono delle tombe che si sono presentate negli ultimi anni. Il cimitero monumentale, che tutti in paese chiamano “vecchio” è quello più datato tra i due attualmente in uso, collocato in via del Santuario nella parte centrale del paese, circa a metà strada tra le due chiese principali. L’attuale edificio è stato costruito una sessantina d’anni fa, con lo stile ed i materiali che erano in voga all’epoca, anche se la struttura originaria va ben più indietro nel tempo come testimoniano le tombe antiche custodite all’interno. Per l’assessore ai lavori pubblici Renzo Priante «Da lontano Santorso, riparata sotto il monte Summano, offre un’immagine iconica per il viaggiatore che si avvicina all’Altovicentino. La chiesa del Santo attira l’attenzione come pure l’elegante campanile della chiesa parrocchiale, tra loro un paesaggio di cipressi e l’imponente massa del cimitero vecchio. È evidente l’impatto che il cimitero ha da quando, nel secondo dopoguerra, è stato deciso il suo ampliamento tagliando la roccia del monte e rivestendola da un alto muro in cemento armato». Il Comune ha deciso di avviare un percorso condiviso con i cittadini con l’obiettivo di individuare la migliore soluzione per reinserire l’opera nel contesto paesaggistico. «E per farlo - spiega il sindaco Franco Balzi - dall’inizio dell’anno prossimo intavoleremo delle ipotesi di sistemazione complessiva che verranno presentate e discusse con i cittadini. Solo al termine di questo percorso verrà individuato un tecnico a cui affidare il progetto effettivo». Il cimitero “vecchio” risulta importante in paese soprattutto perché «vi è un inevitabile coinvolgimento affettivo - continua il sindaco - vista la sua storicità e vista la presenza di sepolture che sono tuttora frequentate dai parenti. La sua collocazione è molto particolare e vogliamo intervenire per migliorare la situazione». Oltre a rinnovare la struttura nel suo insieme, nell’immediato sono previsti alcuni interventi di manutenzione straordinaria su alcuni piccoli cedimenti strutturali. Per farlo il Comune spenderà 70 mila euro, somma che è riuscita a reperire grazie ai fondi del Decreto Crescita. Il rinnovo del cimitero dovrà comprendere anche una ricollocazione delle tombe. Se da un lato molte sono ancora visitate e curate, dall’altro ce ne sono parecchie che versano in stato di degrado poiché dopo la costruzione del nuovo cimitero di via Prati, quello vecchio è stato in parte abbandonato, a parte le cappelle di famiglia che restano un punto di riferimento per gli orsiani. «È il momento di ripensare il cimitero - continuano sindaco e assessore - facendo un’opera di restauro della parte costruita negli anni ’50, spostando le tombe a terra ormai obsolete e sistemando l’entrata. Le idee sono molte, ma è necessaria un consultazione con i cittadini, perché quell’edificio fa ormai parte della memoria collettiva e la sua sistemazione non è un semplice fatto tecnico». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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