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Malo

Cade da un albero di ciliegio: muore dopo tre giorni di agonia

Non ce l’ha fatta Augusto Golo, il maladense caduto da una scala martedì scorso attorno alle 18, mentre raccoglieva le ciliegie proprio davanti alla sua abitazione. Alle 13 di ieri si è spento all’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove era stato ricoverato d’urgenza in seguito all’infortunio. I medici hanno tentato il tutto per tutto ma non c’è stato nulla da fare nonostante anche un intervento chirurgico alla testa. I traumi causato dalla caduta sono stati troppo gravi per il 76enne che lascia nella disperazione la moglie Gigliola, i due figli Claudio e Nadia e gli amati nipoti.
Martedì scorso Golo era salito su una scala per raccogliere le ciliegie dal suo albero in via Ca’ Crosara, proprio di fronte al capitello, quando all’improvviso ha perso l’equilibrio ed è caduto violentemente a terra.
Forse è stato colto da un malore o forse c’è stato un cedimento della scala che è crollata a terra, con l’uomo sopra. L’impatto, da circa tre metri di altezza, non gli ha lasciato scampo. Nella caduta ha riportato un grave trauma cranico, in seguito al colpo violento alla testa causato dall’impatto a terra.
A trovarlo e a lanciare l’allarme è stato un vicino di casa che, tornando dal lavoro, lo va visto privo di sensi e con molto sangue nella zona del capo. «Mi sono subito accorto che aveva gli occhi chiusi e che non reagiva», ha raccontato Loris Mantiero. Molti i ciclisti che si sono fermati mentre passavano di lì, una volta resisi conto di quanto accaduto. Golo era una persona di altri tempi, sempre solare e disponibile, molto conosciuto a Malo e non solo anche perché titolare assieme alla moglie, dell’azienda agricola Grisotto e Golo.
Era famoso per i suoi dolci e per le sue focacce. Era una persona amata e stimata da tutti. «Mi ha sempre tanto amata - racconta la moglie di Augusto, Gigliola -. Si dedicava alla famiglia, era molto religioso e disponibile con tutti. Eravamo tanto uniti. Amava la musica e in particolare la fisarmonica. Scherzando diceva sempre “Quando muoio portami al cimitero con la fisarmonica”. Aveva tanti amici che gli volevano bene».
Un vuoto improvviso per i suoi cari, inaspettato e doloroso. «Ha fatto tutto per la sua famiglia - racconta il figlio Claudio -. Ha sempre voluto tanto bene a tutti e soprattutto ai suoi nipotini. Non si tirava mai indietro se c’era da fare qualcosa o da aiutare qualcuno. Una cosa che lo caratterizzava è che era sempre con il sorriso sulla bocca e con la battuta pronta».
Una perdita importante per Malo, improvvisa. «È caduto proprio davanti casa - continua Claudio -. Ho chiesto ai medici se sapevano dirmi se è stato per un malore, difficile dirlo». Augusto era spesso attivo in zona anche per i suoi prodotti, che erano apprezzati da molti. «Girava sempre i mercatini - lo ricorda il sindaco Moreno Marsetti -. Domenica alla festa di Santa Croce abbiamo passato una bella giornata assieme. Sapeva rallegrare ogni situazione. Non si perdeva mai d’animo». Una normale raccolta di ciliegie dall'albero, nel campo di casa, un gesto di quotidiana normalità per un uomo sempre attivo nella sua azienda agricola, che però si è trasformato in pochi secondi in una tragedia. Un lutto che lascia la famiglia nella disperazione e che toglie a Malo una persona di buon cuore e sempre disponibile per la comunità. La data del funerale non è ancora stata resa nota.

 

Rubina Tognazzi

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