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Bimba di 5 mesi ustionata al volto dall’acqua bollente

L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Alto vicentino di Santorso.  STELLA
L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Alto vicentino di Santorso. STELLA
L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Alto vicentino di Santorso.  STELLA
L’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Alto vicentino di Santorso. STELLA

Una bimba di 5 mesi finita al pronto soccorso per un’ustione al volto dovuta ad uno spruzzo di acqua bollente, e tre minorenni costretti alle cure per gli eccessi di alcol dovuti ai bagordi del veglione. Sono stati 1.539 gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Alto vicentino durante le festività, nel periodo che va dalla vigilia di Natale al Capodanno, quindi nove giorni complessivi. Nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di codici bianchi o verdi, quindi di modesta gravità (656 e 645). Sono stati 219 i codici gialli e 19 i rossi. Per quanto riguarda il solo periodo legato a San Silvestro, tra 31 dicembre e 1 gennaio, gli accessi sono stati 310. I tempi di attesa vanno dai 40 minuti per i codici bianchi ai sei per quelli rossi, con una media di 37 minuti. Dopo le proteste e gli allarmi lanciati nei mesi scorsi sulla situazione del servizio nel nosocomio orsiano, tutto pare rientrato nella normalità con tempi di risposta sanitaria più che accettabili anche in periodi di apprensione come quelli delle festività. LA BAMBINA. Nei giorni precedenti San Silvestro una giovane mamma si è presentata alla guardia medica della “Casa della salute” di Schio, ex De Lellis, con la bimba che lamentava una scottatura al volto dovuta ad un incidente domestico. Le due sono state spedite al pronto soccorso dell’ospedale Alto Vicentino per i controlli del caso. Pare che il tutto sia dovuto ad uno schizzo di acqua bollente da una pentola messa ai fornelli dalla donna che stava cucinando. GLI ECCESSI. Non ci sono state invece ustioni medicate a causa dei botti di fine anno,peraltro limitati rispetto agli anni scorsi anche per merito delle ordinanze di divieto emesse da qualche Comune del territorio. L’unico caso legato ai festeggiamenti è il ricorso ai sanitari da parte di tre giovani tra i 15 e i 19 anni, che si sono sentiti male a causa della sbornia. I tre, a livello quasi di coma etilico, forse perchè non abituati a simili eccessi, sono stati presi in carico dai sanitari del pronto soccorso e sottoposti alle cure del caso, tenuti in osservazione per qualche ora e poi dimessi. Ricorderanno a lungo l’arrivo del 2020. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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