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Schio

“Aree urbane” è fallita. Fabbrica Alta un rebus

Il futuro Incertezza su proprietà e destinazione della Fabbrica Alta, monumento dell’archeologia industriale
Il futuro Incertezza su proprietà e destinazione della Fabbrica Alta, monumento dell’archeologia industriale
Il futuro Incertezza su proprietà e destinazione della Fabbrica Alta, monumento dell’archeologia industriale
Il futuro Incertezza su proprietà e destinazione della Fabbrica Alta, monumento dell’archeologia industriale

“Aree urbane”, la società che gestiva il patrimonio immobiliare della famiglia Marzotto, già in liquidazione, è stata dichiarata fallita a Milano. L’annuncio è stato fatto dal sindaco Valter Orsi al Consiglio comunale l’altra sera, gelando l’assemblea. Perché questo passaggio mette in discussione l’area storico-industriale che gravita attorno alla Fabbrica alta. Eravamo rimasti al fatto che una perizia aveva stabilito la validità della donazione fatta dalla società al Comune all’epoca della presentazione del piano “ex Lanerossi” in centro storico, che portava la firma dell’archistar Vittorio Gregotti: la cessione degli edifici storici in cambio dell’attuazione del grande progetto destinato a rivoluzionare il cuore della città. Piano mai decollato a causa della bolla del 2008. Ora tutto viene rimesso in discussione, a distanza di pochi mesi dall’annuncio dello stesso Orsi, che a fine anno aveva rivelato come un gruppo di imprenditori fosse interessato ad acquistare l’intera area in liquidazione.

Alla luce dei recenti sviluppi, l’ipotesi viene rimessa in discussione. «Un pugno nello stomaco» lo definisce il primo cittadino rivolgendosi ai consiglieri. Sarebbero state le banche creditrici a condurre verso il fallimento la società. Sono già stati nominati i curatori, i quali hanno già avuto modo d’incontrarsi con il sindaco e con l’assessore al bilancio Matteo Trambaiolo per fare il punto della situazione scledense, visto che in ballo ci sono terreni e immobili da periziare. «Dovremo far analizzare i documenti e capire cosa succederà della donazione vincolata, stipulata all’epoca - ammette Orsi. - Il Comune si inserirà come creditore privilegiato. Siamo preparati ad affrontare un nuovo percorso che però ha delle variabili adesso non ipotizzabili». L’ente comunale scledense è creditore, nei confronti di Aree urbane, di imposte che solo di Imu inevasa, nel 2018, ammontano ad 1,5 milioni di euro, importo ovviamente da aggiornare. Il progetto Gregotti riguardava una superficie complessiva di 143 mila metri quadrati, un volume edificabile privato di 270 mila metri cubi cui si dovevano aggiungere 44 mila metri quadrati di edilizia convenzionata. E ancora oltre 3.200 nuovi parcheggi, una piazza pedonalizzata e un parco di 20 mila metri quadrati. •. 

Mauro Sartori

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