Ritrovata la tomba di un turritano dopo quasi 80 anni e ora la famiglia ha un luogo in cui commemorarlo. Grazie ad un lungo lavoro di ricerca effettuato dallo storico della Resistenza altovicentina Ugo De Grandis, ora i discendenti del defunto Tranquillo Casarotto, deceduto nel settembre del 1943 a Visignano d'Istria (Croazia) a causa di una rappresaglia tedesca, possono darsi pace dopo aver cercato per anni invano dove fosse stato sepolto.
Una delegazione da Torri sulla tomba di Tranquillo Casarotto
E proprio lì in questi giorni si è recata una delegazione di 17 turritani in pellegrinaggio per rendergli omaggio. Secondo quanto ricostruito da De Grandis, nel luglio del 1943 Casarotto si era recato a lavorare in un cantiere a Peroj, non lontano da Pola, assieme a un'impresa di costruzioni di Roma, lasciando a casa i figli Ennoé Maria e Giuseppe e la moglie Oliva De Mani, che era in attesa del terzo figlio. Come fu testimoniato al podestà di Torrebelvicino da quattro concittadini recatisi con lui a Peroj, alla notizia dell'armistizio i lavoratori italiani si erano impossessati di un camion e avevano preso la via del ritorno verso l'Italia.
Il rastrellamento dei tedeschi e la morte
«Ma a Bivio Tizzano, località poco a est di Parenzo - spiega lo storico - un gruppo di partigiani slavi, affiancato da soldati italiani e da civili del luogo aveva organizzato un posto di blocco lungo l'importante via di comunicazione e il camion dovette fermarsi. Poco dopo sopraggiunse un autoblindo tedesco: ne nacque uno scontro a fuoco, alcuni tedeschi rimasero uccisi e allorché giunse il resto della Divisione che si stava recando a occupare il porto di Pola, fu attuato un rastrellamento ad ampio raggio, che provocò l'uccisione di 84 civili, istriani e italiani». Poco tempo dopo alla moglie di Tranquillo giunse una lettera del podestà di Visignano insieme al suo libretto di lavoro, con i fori di due pallottole e vistose macchie di sangue.
La ricerca e la scoperta della tomba
Per quasi 80 anni della sua morte non si parlò più, fino a che, nell'estate del 2020, grazie a una ricerca d'archivio e a una ricognizione sui luoghi, lo studioso è riuscito a ricostruire le circostanze della morte e a individuare il monumento che ricorda le vittime della strage e la tomba che conserva le spoglie di Casarotto. Per commemorarlo una delegazione di turritani si è recata in questi giorni in Croazia. «Per me - afferma con grande commozione il figlio Tranquillo jr - è stata un'emozione fortissima ritrovarmi di fronte alla tomba di mio padre che non avevo mai conosciuto se non attraverso i ricordi di mia madre o dei miei fratelli. Anni fa avevo provato a fare delle ricerche nella zona di Pola ma erano state inconcludenti. Adesso invece, essere lì insieme a parenti e amici mi ha reso davvero contento e soddisfatto e di questo devo ringraziareDe Grandis e Anpi».
Oltre al figlio c'erano familiari e il presidente della locale sezione dell'Anpi, Ionio Cattozzi, il capogruppo dell'opposizione, Flavio Cristofori, in rappresentanza del Comune di Torrebelvicino, Ugo De Grandis e alcuni turritani. Il gruppo è stato accolto da Angelo Mattich, sindaco di Visignano, Piero Poletti, ricercatore storico locale, e dal curato della parrocchia. Ai discorsi degli oratori ha fatto seguito la promessa, da parte del sindaco, di collocare il nome e la foto di Tranquillo Casarotto sulla tomba e di instaurare un rapporto continuativo tra le due comunità, che si incontreranno nuovamente in occasione della cerimonia in ricordo della strage, che si tiene ogni 11 settembre.