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Montecchio

«Tav, subito il bypass» Altrimenti ipotesi divieto ai tir sui viali Milano e Trieste

Via Battaglia sarà chiusa per un anno, da gennaio, per abbattere e ricostruire la struttura
Via Battaglia sarà chiusa per un anno, da gennaio, per abbattere e ricostruire la struttura
Via Battaglia sarà chiusa per un anno, da gennaio, per abbattere e ricostruire la struttura
Via Battaglia sarà chiusa per un anno, da gennaio, per abbattere e ricostruire la struttura

Si allarga il fronte di difesa del cavalcaferrovia di via Battaglia ad Alte e il sindaco di Montecchio si dice disponibile a emettere, come scelta estrema, l’ordinanza di divieto di transito ai mezzi pesanti sui viali Milano e Trieste. Sono quattro le richieste di 24 primi cittadini dell’Ovest (dagli iniziali cinque), categorie economiche e sindacati inviate a Vincenzo Macello, commissario Rfi, e a Elisa De Berti, vicepresidente della Regione, in vista dell’incontro di domani alle 11 in Provincia con il direttore della Struttura di Progetto della Spv, Elisabetta Pellegrini, per il tavolo per il coordinamento dei lavori della Tav. Richieste Una lettera firmata, oltre che da Montecchio Maggiore e Brendola, anche da Altavilla, Montebello, Lonigo, Valdagno, Arzignano, Chiampo, Trissino, Sovizzo, Creazzo, Castelgomberto, Recoaro, Val Liona, Sarego, Alonte, Brogliano, Cornedo, Montorso, Zermeghedo, Altissimo, Crespadoro, Nogarole e San Pietro Mussolino. Con ci sono loro Confindustria, Confartigianato, Cna, Apindustria, Coldiretti, Cofagricoltura, Cgil, Cisl e Camera di commercio di Vicenza. Una missiva nella quale è evidenziato che tutti, pur «ribadendo l’importanza strategica della realizzazione della Tav», ritengono «prioritario realizzare il nuovo cavalcaferrovia della Strada del Melaro prima di chiudere per lavori di rifacimento quello di via Battaglia e accelerare l’apertura del nuovo casello A4 che deve avvenire in contemporanea all’apertura della Pedemontana». In più Comuni e categorie chiedono: «Oltre alla realizzazione del collegamento diretto tra l’autostrada A4 e la Spv di disporre un cronoprogramma dei lavori e dei flussi di traffico che tenga conto di tutti i cantieri presenti in contemporanea: Tav, Spv, nuovo casello A4 e ampliamento bacino di Montebello». Caos viario Nessuno ha dimenticato cosa è accaduto ad aprile quando il cavalcavia di via Battaglia è stato chiuso, per lavori, per 10 giorni: c’era stato il caos viario con code di auto e mezzi pesanti che hanno intasato le arterie principali, con il serpentone che partiva addirittura dalla zona fiera di Vicenza, e le vie interne. Scenario che potrebbe ripetersi a gennaio quando dovrà essere chiusa via Battaglia per l’avanzare del cantiere dell’Alta velocità ferroviaria e che prevede l’interruzione della strada-snodo per almeno un anno, il tempo per realizzare un nuovo cavalcaferrovia. Tav e risvolti «Chiediamo - è scritto nella lettera - di esaminare ogni possibile soluzione per superare le problematiche connesse all’ingente traffico e al grave danno economico che la chiusura dei tratti stradali potrebbe comportare per l’inizio del cantiere. Senza una valida alternativa il nodo viabilistico della zona subirà un collasso, con ripercussioni sul sistema economico e sociale di una vasta area, molto più ampia di quella dei Comuni sui quali territori ricade fisicamente l’infrastruttura». Insomma tutti auspicano che la soluzione prospettata - cioè prima creazione del cavalcavia Melaro e dopo la chiusura di via Battaglia - sia da preferire. «Come Amministrazione - dice il sindaco Trapula - non siamo contro la Tav, infrastruttura strategica e di prioritaria importanza, ma chiediamo che l’apertura dei cantieri venga predisposta e organizzata in modo da garantire la vivibilità nei nostri territori per la durata dei lavori. Nel caso in cui l’idea che abbiamo presentato non dovesse realizzarsi sarò costretto a prendere in considerazione la chiusura, al transito dei mezzi pesanti, di viale Milano e viale Trieste. Ultima spiaggia per tutelare cittadini e attività economiche».

Antonella Fadda

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