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MONTECCHIO MAGGIORE

Tagliati i gelsi secolari, scoppia la polemica

Nove gelsi sono stati tagliati perché malati e a rischio crollo.  TROGU
Nove gelsi sono stati tagliati perché malati e a rischio crollo. TROGU
Nove gelsi sono stati tagliati perché malati e a rischio crollo.  TROGU
Nove gelsi sono stati tagliati perché malati e a rischio crollo. TROGU

Il taglio dei gelsi in via Paulona a Montecchio divide la città. I nove alberi secolari sono stati recentemente abbattuti dal Comune, per motivi di sicurezza, ma sui social si è scatenata una forte polemica proprio a causa del loro taglio. C’è chi ha difeso la loro storicità o lamentato il fatto che in città non ci sia abbastanza verde ma c’è anche chi azzarda che il loro abbattimento sia dovuto al fatto che fossero malati. Le piante, che si affacciavano sulla strada e, dall’altro lato, verso il monastero erano intervallate da una siepe. «Li abbiamo dovuti tagliare per motivi di sicurezza - spiega l’assessore alla viabilità, Carlo Colalto - dato che per ben due volte, prima del fortunale del 13 luglio, alcuni rami sono caduti nel parcheggio del monastero sfiorando delle auto. Addirittura un ramo era caduto verso la strada e solo per fortuna si è appoggiato alla siepe». E infatti proprio il diacono permanente, Eugenio Marrone, della Casa Martin onlus aveva inviato, a più riprese nei mesi scorsi, comunicazioni in municipio tramite posta certificata, in cui chiedeva interventi per le piante e per la siepe. «Di fatto i vostri alberi invadono la nostra proprietà - aveva scritto -, il piazzale della chiesa: lo sporcano con le more. Sono un pericolo per i rami bassi e carichi». Nella comunicazione, inoltre, si fa cenno al fatto che non è la prima volta che viene chiesto un intervento da parte del Comune. «La siepe è invasa dai batteri - prosegue Marrine la lettera - e chiedo di tagliarla perché non li voglio nel piazzale della chiesa dato che invadono l’erba e le altre siepi di nostra proprietà. L’albero crollato nel piazzale fortunatamente non ha travolto persone e auto ma di sicuro ha danneggiato un roseto ventennale di grande valore ed un lampione». Il diacono permanente, quindi, ha chiesto in maniera sostenuta che tutti gli alberi venissero potati e la siepe venisse tagliata e che fosse eseguito il trattamento antiparassitario. «Il fatto che gli alberi cadessero da soli, e non a causa del maltempo - osserva l’assessore Colalto -, ha fatto presumere che non fossero sani o comunque a fine vita. Quando è iniziata la potatura gli operai si sono accorti che tre piante erano cave al loro interno. Non potevamo assolutamente rischiare che si verificassero altri schianti sia per la sicurezza di chi va al monastero per la messa, sia per automobili e pedoni che passano in via Paulona». Ed aggiunge: «Abbiamo dovuto sradicare anche la siepe poiché era invasa da parassiti e i diversi trattamenti non avevano migliorato la situazione». Il referente alla viabilità, in più, osserva che non c’era altra soluzione per risolvere la situazione. «Ci è dispiaciuto davvero tanto dover tagliare i gelsi, li ricordo da quando ero piccolo e via Paulona era solo un sentiero. La decisione non è stata presa a cuor leggero ma dopo attente valutazioni insieme all’ufficio verde pubblico. In futuro si potrebbe pensare di mettere a dimora altre piante».

Antonella Fadda

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