<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Montecchio Maggiore

Sfregio "putiniano" sulla casa degli ucraini

Le "Z" disegnate da ignoti sui muri del condominio dove abita una famiglia di origini ucraine a Montecchio (Foto Fadda)
Le "Z" disegnate da ignoti sui muri del condominio dove abita una famiglia di origini ucraine a Montecchio (Foto Fadda)
Le "Z" disegnate da ignoti sui muri del condominio dove abita una famiglia di origini ucraine a Montecchio (Foto Fadda)
Le "Z" disegnate da ignoti sui muri del condominio dove abita una famiglia di origini ucraine a Montecchio (Foto Fadda)

Sotto la bandiera dell'Ucraina appare la "svastica" russa. Sono comparse nella notte fra sabato e domenica una decina di Zeta in uno stabile di una strada secondaria che si affaccia su via De Gasperi a Montecchio Maggiore. Scritte tracciate con lo spray nero, come un segno di disprezzo nei confronti dell'Ucraina. Un'azione riprovevole condannata fermamente dai residenti della zona sia che sia stato un gesto puerile di alcuni ragazzotti o di qualcuno che ha voluto, in questo modo, avallare l'aggressione russa. Ancora di più visto che le "svastiche" russe sono state disegnate appositamente sotto le finestre dove abita una famiglia di origini ucraine che ha appeso due bandiere giallo-blu. Intanto, però, è stata presentata denuncia ai carabinieri proprio perché l'atto non passi senza conseguenze, qualsiasi sia la natura dell'azione, e che le forze dell'ordine siano informate di cosa è accaduto nella città castellana che fin da subito si è dimostrata solidale con il popolo ucraino tramite la raccolta di vestiario, cibo, medicinali e nell'accoglienza nei confronti dei rifugiati. All'ombra dei due castelli, tra l'altro, sono una quarantina i cittadini di origine ucraina residenti da anni e perfettamente integrati in città.

La zeta, come dichiarato poche settimane fa dal Ministero della difesa della Russia, significa "Za pobedu" che, tradotto, vuol dire "Per la vittoria". E la lettera simbolo è apparsa spesso sia sui mezzi militari che hanno invaso l'Ucraina 40 giorni fa sia a Mosca dove è comparsa sulla fiancata di veicoli, in cartelloni pubblicitari, sulle bandiere sventolate dai seguaci di Vladimir Putin ed addirittura durante il discorso alla nazione che il presidente russo ha fatto in diretta tv. E sono sconcerto, rabbia e disapprovazione i sentimenti dei residenti della zona che condannano senza mezze misure i responsabili, ignoti, dell'azione eseguita nottetempo.

Ad accorgersi dell'accaduto sono stati dei montecchiani che risiedono nei condomini vicini al palazzo, quando domenica mattina sono usciti per fare una passeggiata. «È incomprensibile che nella nostra città possano accadere cose del genere - affermano alcuni cittadini -, che ci sia tutto questo odio nei confronti di un popolo che è stato aggredito». «Vediamo tutti i giorni ciò che sta accadendo non tanto lontano dall'Italia - aggiunge un altro residente - eppure c'è qualcuno che pensa che sia addirittura divertente, se non peggio, pitturare le zeta sotto le finestre di una famiglia che magari ha parenti in Ucraina». 

Antonella Fadda

Suggerimenti