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Brendola

Riappare l’"angelo bianco" nell'Incompiuta. Ora è un bimbo sospeso

Il manichino bianco sospeso in una sorta di altalena e sotto il leggio. L’autore è ancora misterioso
Il manichino bianco sospeso in una sorta di altalena e sotto il leggio. L’autore è ancora misterioso
Il manichino bianco sospeso in una sorta di altalena e sotto il leggio. L’autore è ancora misterioso
Il manichino bianco sospeso in una sorta di altalena e sotto il leggio. L’autore è ancora misterioso

Un nuovo “angelo bianco” appare a Brendola. Questa volta in una collocazione più “consona”, una chiesa. O meglio, una chiesa nelle intenzioni, perché l’Incompiuta che campeggia sul colle non è mai stata terminata né tantomeno consacrata. L’ignoto artista che aveva già collocato due “angeli” ad Arcugnano e la settimana scorsa uno in pineta a Brendola, ha realizzato una nuova installazione all’interno del suggestivo rudere che affaccia su piazza della Vittoria.

Nella notte tra sabato e domenica è stata appesa una sorta di altalena su cui è collocato il manichino dalle sembianze di bambino, in piedi, libero di dondolare nello spazio vuoto del partale d’ingresso, rivolto verso il municipio. A terra, accanto all’installazione, un leggio con una scritta: “Due modi per brillare di luce propria o di luce riflessa da uno specchio”. Lo specchio in questo caso manca, contrariamente al mezzo busto installato lo scorso weekend in pineta e subito sparito: non si sa ancora se ritirato dall’artista o da qualche bontempone.

Location di sicuro effetto stavolta, centrale e molto visibile perché in tanti, specie nel weekend, passando in bici o in passeggiata sostano per ammirare il manufatto (e chiedersi come mai sia ancora “fermo con le quattro frecce”). Location d’altro canto azzardata visto che l’Incompiuta è inaccessibile, per problemi di staticità essenzialmente. E non dev’esser stato semplice installare l’altalena poiché il portale è piuttosto alto. Le corde avvolgono l’arco di pietra; il manichino è fissato con i piedi ancorati alla tavoletta e la testa unita alle corde da due fili leggeri che mantengono in posizione eretta “il bambino”.

Si chiude anche il cerchio dei “vari generi” usati: nel lago il manichino aveva sembianze femminili, in pineta il mezzo busto era maschile, questo è un fanciullo. Un fanciullo che si dondola in piedi: che stia interrogando l’Amministrazione comunale, prossima alle votazioni, sul futuro dell’edificio? Oppure potrebbe richiamare i giochi dei fanciulli che negli anni 50 furono i soli ad usufruirne, giocando all’interno accompagnati delle suore del vicino asilo. Per il momento il fanciullo si dondola nel portale centrale, si fa guardare e lascia che tutte le ipotesi possibili si prendano il loro tempo. Perchè lo spazio se l’è preso lui, facendosi beffe delle regole, catturando l’attenzione e suscitando curiosità.

 

Isabella Bertozzo

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