Nuovo casello della A4, le categorie fanno pressing per avere certezza sui tempi e sulla costruzione. Che la nuova autostazione venga spostata tra Montecchio e Montebello è una certezza da anni. Così come è urgente procedere nel più breve tempo possibile per dare sbocchi al traffico. Sono infatti decine di migliaia, almeno 40 mila, i veicoli che quotidianamente percorrono le arterie stradali dell’Ovest. Dopo l’ufficializzazione dell’affidamento del progetto - costo 62 milioni di euro - al raggruppamento temporaneo di imprese, costituito da Icm Spa, Carron Cav. Angelo Spa e Icop Spa, ora gli occhi di tutti sono puntati sulle tempistiche e sulla necessità che l’apertura del tratto montecchiano della Superstrada Pedemontana Veneta avvenga in contemporanea con il nuovo casello. Per vederlo finito pare ci vorranno ancora 4 anni (a quanto pare, dato che a domanda diretta la società autostradale non ha ancora risposto sulla questione della tempistica). E proprio per vederci chiaro il sindaco castellano, Gianfranco Trapula, ha già convocato un incontro. «Le aperture della Pedemontana e del nuovo casello dovranno coincidere – afferma – perché, in caso contrario, si creerebbero enormi problemi di traffico in entrata e in uscita dall'attuale casello di Alte e di conseguenza su tutta la viabilità locale e non solo. Abbiamo bisogno di tempistiche certe e per questo il 19 giugno ho convocato in municipio una riunione tecnica alla presenza dei responsabili di Spv e dell'Autostrada A4». La convocazione per l’incontro è arrivata anche alla Provincia: «Perché anche questo ente è interessato al problema - prosegue il primo cittadino di Montecchio Maggiore -. C’è da capire come risolvere al più presto, in relazione ai tempi del nuovo casello dell’autostrada A4 e della Pedemontana, il nodo degli attuali svincoli provvisori all'uscita del casello di Alte e all'innesto tra la bretella e la strada regionale 11, dato che stanno creando problemi di rallentamenti se non addirittura, come capita a volte, intasamenti di traffico». Insomma un tema articolato che coinvolge non solo i cittadini ma anche, e soprattutto, le categorie economiche. «Stiamo parlando di una problematica molto complessa che non si può liquidare con degli slogan – spiega Gaetano Marangoni, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle strategie del territorio -. Ci sono l’autostrada, una nuova arteria importante che è la Pedemontana e poi è prevista la sede della Tav che si affianca alla A4 e, da ultimo, tutta la viabilità inerente il casello. Realizzare tutte queste infrastrutture stradali e ferroviarie in un’unica soluzione non accade tutti i giorni. È un’operazione fattibile ovviamente, ma non è come costruire una rotat oria in mezzo a un prato». Secondo il vicepresidente Marangoni è comprensibile che i Comuni e anche le imprese si pongano la questione e trovino il modo di affrontarla con serietà. «Ritengo sia necessario costituire un tavolo di coordinamento tra questi enti assieme alla concessionaria della A4 e al consorzio Sis - evidenzia - per esaminare fasi e tempi e individuare quali soluzioni di traffico potranno mitigare l’impatto che sicuramente comporteranno i lavori, specialmente dal momento della conclusione della Pedemontana fino all’apertura del nuovo casello». Per il vicepresidente, infine, per concretizzare il tutto è imprescindibile che ci sia una forte volontà politica e lo stanziamento di risorse che riconoscano l’importanza di portare la mitigazione. «Con queste premesse e concordando le modalità con tutti gli attori in causa, è possibile dare un mandato serio ai tecnici per elaborare delle soluzioni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA