<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ponte instabile vietato ai camion «Va ricostruito»

Il ponte sul Guà lungo la Montorsina dev’essere rifatto. ZORDAN
Il ponte sul Guà lungo la Montorsina dev’essere rifatto. ZORDAN
Il ponte sul Guà lungo la Montorsina dev’essere rifatto. ZORDAN
Il ponte sul Guà lungo la Montorsina dev’essere rifatto. ZORDAN

Tutti d’accordo sulla soluzione proposta dalla Provincia per risolvere il problema del ponte sul Guà lungo la provinciale “Montorsina”, l’arteria che collega Montorso a Montecchio Maggiore. Il manufatto, come è noto, mostra tutti i segni della sua ultracentenaria età (il progetto risale al 1882), che ha costretto lo scorso anno la Provincia ad istituire un divieto di transito ai veicoli aventi massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate e abbassare il limite di velocità a 30 km/h. A preoccupare, oltre il danneggiamento di una dozzina di montanti ad L che sostengono le travi principali emerso nel corso di un accurato sopralluogo, anche la mancanza di una vera e propria fondamenta per i piloni che sostengono il ponte. In municipio a Montecchio si sono ritrovati assieme al consigliere delegato provinciale per la Viabilità, Renzo Marangon, il sindaco castellano Milena Cecchetto con il vice sindaco di Montorso Diego Zaffari e i rappresentanti delle associazioni e delle categorie economiche d’area oltre che delle parti sociali. E tutti sono stati concordi nell’avvallare la scelta progettuale individuata dalla provincia. «Si doveva decidere che tipo di intervento fare - ha dichiarato Renzo Marangon - ed è importante che ci sia stata unanimità. La soluzione scelta prevede un manufatto nuovo sulla sede dell’attuale, con un allargamento che porterà al raddoppio dell’attuale unica carreggiata. Il costo si aggira sui 1,4 milioni di euro». Vi.abilità, il braccio operativo della Provincia, aveva predisposto anche altri due tipi di intervento. «Il primo aveva un costo inferiore - prosegue Marangon - ma manteneva un’unica carreggiata e comportava l’installazione di un semaforo con viabilità a senso unico alternato. La terza, che prevedeva un ponte nuovo a fianco dell’esistente, ha costi superiori». La Provincia conta di sottoporre il progetto per ottenere i pareri necessari a Soprintendenza, Genio civile e consorzio di bonifica Alta pianura veneta, e quindi nel 2019 procedere con la progettazione definitiva-esecutiva. L’inizio dei lavori è ipotizzato nella prima parte del 2020. «Ringraziamo la Provincia, nella persona del consigliere delegato Marangon - hanno sottolineato Milena Cecchetto e Diego Zaffari (sostituiva il sindaco Antonio Tonello) - per aver voluto trovare una soluzione al problema di un ponte che collega due comuni e che è importante per la viabilità di tutto l’Ovest vicentino. Assieme ai presidenti delle categorie economiche e delle parti sociali scriveremo in un documento le motivazioni della scelta della soluzione numero due presentataci e della necessità di sistemare quel ponte nel minor tempo possibile». Soddisfatti anche i rappresentanti di categoria. «Assieme ai sindaci - riassume il presidente mandamentale degli artigiani Ruggero Camerra - abbiamo seguito da vicino la vicenda ed ora possiamo contare su una proposta concreta e finanziata». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

Suggerimenti