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«Polo veneto contro il cancro al seno»

La consegna all’Andos del lettino per il linfodrenaggio, donato da un’azienda. FADDA
La consegna all’Andos del lettino per il linfodrenaggio, donato da un’azienda. FADDA
La consegna all’Andos del lettino per il linfodrenaggio, donato da un’azienda. FADDA
La consegna all’Andos del lettino per il linfodrenaggio, donato da un’azienda. FADDA

Montecchio Maggiore diventerà un polo unico di eccellenza dell’Ulss 8 Berica dove si concentreranno tutte le tecnologie all’avanguardia e i percorsi riabilitativi per il tumore al seno. Lo ha annunciato ieri mattina Giovanni Pavesi, direttore generale dell’ente socio sanitario durante la consegna di un lettino di ultima generazione per il linfodrenaggio, donato al comitato Andos Ovest Vicentino da Sorelle Ramonda. «Questo è un esempio di generosità – ha evidenziato il direttore generale – che va a rafforzare il percorso riabilitativo in appoggio alle pazienti e anche alla nostra Ulss. Su Montecchio si concentrerà il meglio di quanto offre oggi la ricerca in questo campo e verrà rafforzato anche l’organico con nuovi medici e terapisti. L’ospedale diventerà un punto di riferimento non solo nel Vicentino, ma per tutto il Veneto e non solo». Il lettino è soltanto il primo di tre dispositivi donati recentemente al Comitato per la Breast Unit diretta dal primario Graziano Meneghini. Prossimamente, infatti, saranno consegnate anche delle cuffie refrigeranti, che permettono di ridurre la perdita dei capelli nelle donne che si sottopongono alla chemioterapia, e una poltrona operatoria per effettuare la biopsia al seno. Alla piccola cerimonia di presentazione sono intervenuti anche l’ex presidente Andos, Piera Pozza, il dottor Meneghini e il dottor Ferruccio Savegnago, il sindaco castellano, Milena Cecchetto, con l’assessore alle associazioni di volontariato Maria Paola Stocchero, Ginetta Ramonda con il nipote Mario Ganassin. «Il nostro grande ringraziamento va alla famiglia Ramonda – ha evidenziato l’ex presidente Pozza – per l’immancabile sostegno che riserva all’Andos. È per noi fondamentale poter garantire alle donne continui miglioramenti ai servizi che offriamo». «Oggi, grazie agli studi e a strumentazioni sempre più sofisticate – ha aggiunto Meneghini – ad una donna operata al seno non è più necessario asportare completamente la mammella. Grazie alle tecnologie di ultima generazione possiamo intervenire colpendo solo le cellule malate, procedendo in maniera poco invasiva. Il tumore al seno è la neoplasia che colpisce di più le donne ed oggi con un sistema di presa in carico e cura totale della paziente la mortalità è ridotta del 30 per cento». Ringraziamenti e riconoscenza nei confronti dei benefattori sono arrivati anche dal primo cittadino Milena Cecchetto, che ha evidenziato quanto sia importante la continua sinergia fra volontari, enti, istituzioni e privati mentre il dottor Savegnago ha posto l’accento sull’importanza della nuova strumentazione. « Il linfedema – ha precisato – non è ancora molto conosciuto, ma si tratta di una patologia cronica e invalidante». La famiglia Ramonda, infine, ha confermato la propria disponibilità e l’appoggio per sostenere tali iniziative. «Siamo noi a ringraziare tutti voi – hanno detto Ginetta e Mario – per il vostro servizio e la vostra dedizione quotidiana. È davvero gratificante vedere il grande impegno e la partecipazione per il prossimo che vi anima». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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