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La testimonianza

Il giovane musicista, volontario tra le macerie del sisma. «Resto in Turchia per aiutare»

Il 28enne di Montecchio Maggiore vive con altri giovani a Gazaiantep, in una casa che non è crollata. Stanno ospitando molti sfollati.
Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore, è arrivato a Gaziantep, in Turchia, tre settimane fa
Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore, è arrivato a Gaziantep, in Turchia, tre settimane fa
Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore, è arrivato a Gaziantep, in Turchia, tre settimane fa
Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore, è arrivato a Gaziantep, in Turchia, tre settimane fa

«Sono venuto qui per dare il mio contributo e non ho intenzione di partire ora e di lasciare questa terra che mi ha dato tanto e che, troppo a lungo, è stata dimenticata». Si sentono il coraggio e la voglia di fare nella voce di Mario Avesani, il musicista 27enne di Montecchio Maggiore, che si trova  nella Turchia travolta dal terremoto. Il giovane è arrivato a Gazaiantep, in Turchia, tre settimane fa. Fa parte del Corpo europeo di solidarietà e partecipa a un progetto di volontariato che è destinato a durare due mesi.

Il musicista di Montecchio Maggiore volontario in Turchia

Avesani spiega subito: «Non è la prima volta che vengo in questo Paese. Ero già stato, sempre come volontario, un anno e mezzo fa. Anche allora per due mesi. La Turchia e la sua gente mi hanno dato tanto. L’esperienza mi ha segnato profondamente e per questo ho deciso di ritornare appena ho saputo che c’era questa possibilità».

«Queste ultime ore sono state durissime. Ci siamo svegliati con la prima, fortissima scossa che sembrava interminabile e siamo corsi in strada - racconta -. Poco dopo ne è seguita un altra e quindi lunedì, per tutto il giorno, la terra ha continuato a tremare. Un continuo alternarsi di scosse forti e di assestamento. E così è stato anche oggi. (ieri per chi legge, ndr). Per fortuna viviamo in un’antica casa armena di pietra, che non è crollata. Ora è molto affollata: oltre a noi volontari ospita tanti turchi sfollati. Siamo circa una quarantina».

Il 28enne castellano si trova a 30 chilometri dall'epicentro

Gaziantep è enorme, quasi una provincia e Mario Avesani si trova a circa trenta chilometri dall’epicentro, a circa 50 in linea d’aria con il confine con la Siria. Nella giornata di ieri, per la prima volta, si è allontanato dalla sua abitazione. «Mentre nella zona in cui vivo ci sono stati sì danni enormi, ma non edifici crollati, in altre parti della città e anche in tanti paesi vicini intere vie sono state rase al suolo. Una situazione catastrofica».

Il musicista Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore
Il musicista Mario Avesani, 27enne di Montecchio Maggiore

Il messaggio inviato alla famiglia nel Vicentino

Il mio primo pensiero, dopo il terremoto, è stato quello di avvisare e tranquillizzare la famiglia a Montecchio Maggiore. «È accaduto mentre stavano ancora dormendo, quindi non c’è stato il tempo, per loro, di allarmarsi. Appena si sono alzati hanno trovato il mio messaggio che li rassicurava». 
Mario Avesani, che da anni, quindi da quando era giovanissimo, è abituato a viaggiare per il mondo, è arrivato con un’altra ventina di ragazzi provenienti da tutta Europa per insegnare la lingua inglese e favorire la scolarizzazione. «Ci occupiamo sia di bambini turchi che di piccoli siriani. Come dicevo prima si tratta di una parte del Paese che è stata completamente dimenticata. È una città di due milioni di abitanti dove, in pochi anni, sono arrivati oltre 500 mila profughi in fuga dalla Siria. Quest’anno avevo portato con me una decina dei miei strumenti musicali: trombe, clarinetti, tromboni e flauti e speravo di poter avvicinare i piccoli alla musica. Poi, il dramma improvviso».

Avesani: «Si vive nella paura ma io resto qui»

«Si vive nella paura. Dopo ore e ore insonni sono crollato, sapendo di avere dei compagni sempre in allerta, ma si è sempre sul chi vive e non si sa mai che cosa possa succedere - spiega ancora il giovane -. So che l’ambasciata si sta attivando e sta aiutando chi, data la situazione, desidera tornare a casa. Ma io rimarrò qui, voglio dare il mio contributo». 

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Claudia Milani Vicenzi

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