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Montebello Vicentino

Morto Davide Rebellin: il campione di ciclismo travolto e ucciso da un camion pirata

L'incidente è avvenuto lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. L'autista non si è fermato
La bici di Davide Rebellin dopo l'incidente (Foto ANSA)
La bici di Davide Rebellin dopo l'incidente (Foto ANSA)
Davide Rebellin

L'ex campione di ciclismo Davide Rebellin, 51 anni, è morto oggi (mercoledì 30 novembre) in un incidente stradale durante un allenamento in bici. Il dramma si è consumato poco prima di mezzogiorno lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. Rebellin è stato travolto e ucciso da un camion, che poi si è allontanato. 

Il campione di Lonigo, dopo 30 anni di professionismo, aveva chiuso la propria carriera poco più di un mese fa, con la partecipazione alla Veneto Classic. Classe 1971, nel 2004 vinse in otto giorni Amstel Gold Race, Freccia Vallone (poi conquistata altre due volte) e Liegi.

Montebello Vicentino, i carabinieri sul luogo dell'investimento (Foto ZONIN)
Montebello Vicentino, i carabinieri sul luogo dell'investimento (Foto ZONIN)

La dinamica dell'incidente 

L'incidente è avvenuto lungo la strada Regionale 11, a Montebello, all'altezza del bar ristorante "La Padana". Le prime ricostruzioni subito dopo l’incidente ipotizzavano che il camionista potesse non essersi accorto di nulla, ma i carabinieri hanno passato al setaccio le immagini delle telecamere di sicurezza del ristorante, nel cui parcheggio proprio il camion è stato visto entrare, subito dopo l’incidente. Se il mezzo è poi ripartito da lì, prendendo la stessa uscita rispetto alla statale 11, è pressoché impossibile che chi ne era alla guida non si sia accorto del corpo a terra e della bicicletta.

La bicicletta, accartocciata e irriconoscibile, è stata trovata ad una trentina di metri di distanza rispetto al punto dell’impatto. Arrivati sul posto, i medici del Suem non hanno potuto che constatare il decesso del campione.

Il luogo dell'incidente e la bici di Davide Rebellin (Foto ANSA)
Il luogo dell'incidente e la bici di Davide Rebellin (Foto ANSA)

Rebellin, il fratello ha riconosciuto la bici sull'asfalto

Rebellin era uscito come sempre per una sgambata, dopo essersi ritirato dall’attività sportiva il 16 ottobre scorso. Abitava a Lonigo e probabilmente stava tornando verso casa, sulla regionale 11 Vicenza-Verona, quando è rimasto vittima dello schianto. Un incidente che sembra la fotocopia di quello in cui morì nel 2017 Michele Scarponi

Tragica la circostanza in cui è avvenuto il riconoscimento della vittima. Un fratello di Rebellin, Carlo, aveva appreso dai media che c’era stato un incidente nella zona di Montecchio, un ciclista travolto da un mezzo pesante. Si è recato subito sul posto, forse per una sorta di presentimento, e ha subito riconosciuto la bici del fratello, accartocciata.

Un mese fa l'ultima corsa e l'annuncio del ritiro

Davide Rebellin aveva disputato la sua ultima gara poco più di un mese fa, il 16 ottobre, la Veneto Classic, sulle strade di casa. Aveva chiuso con un trentesimo posto, dopo una carriera straordinaria che ne aveva fatto uno dei ciclisti professionisti più longevo al mondo. E alla fine di quella gara Davide Rebellin, nato il 9 agosto 1971 a San Bonifacio (Verona) ma cresciuto e residente a Madonna di Lonigo ( Vicenza), aveva annunciato il suo ritiro. Anche se ogni giorno, come avvenuto oggi, amava percorrere molti chilometri in bicicletta.

Davide Rebellin, la carriera

Prima corsa con i pro: 5 agosto 1992, quattro giorni prima del suo 21esimo compleanno; ultima corsa, 16 ottobre 2022, a 51 anni compiuti alla Veneto Classic, 197,6 chilometri da Treviso a Bassano del Grappa su strada, pavè e gravel.
In mezzo 70 vittorie, una maglia iridata da junior nella 70 km nel 1989, 6 giorni in maglia rosa al Giro 1996, due partecipazioni ai Giochi olimpici, un periodo da n. 1 al mondo, grande esempio di dedizione alla bici e al ciclismo e uno dei migliori corridori italiani e nel mondo. 
Davide Rebellin aveva chiuso la carriera agonistica dopo 30 stagioni con i big del pedale, ma avrebbe continuato «ad andare in bicicletta». Da lunedì 17 ottobre, aveva detto «non cambierà molto per me, solo non metterò la stessa intensità nell’allenamento, ma in bici andrò sempre». 
Rebellin, aveva cominciato da B2 con la Pizzini di Malcesine dove vinceva cinque-sei gare di media ogni anno. 

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La prima volta? A Povegliano il primo anno. Poi, da juniores il passaggio alla Riboli val d’Illasi. Alla “scuola Cordioli”, dove Rebellin crebbe, cominciò a fare le prime gare internazionali. Da Under corse con l’Opel Vighini con Billy Ceresoli diesse. 
Esordio con i prof nel 1992 a Camaiore, come Pantani, prima vittoria nel 1993 all’Hofbrau Cup in Germania. Senza alzare le braccia perché era una corsa a tappe dove non vinse una tappa. La prima a mani alzate è stata nel 1995 in volata su 40 corridori in una tappa del Giro del Trentino, davanti Frattini, Ferrigato, Fondriest, Berzin. 
Rebellin ha avuto una crescita graduale. Con Ferretti, all’Mg, tanti piazzamenti, ma poche vittorie. Al Giro 1996, tappa e sei giorni in rosa avevano fatto pensare potesse diventare corridore da corse a tappe. Anche perché oltre al 6° posto al Giro, era stato 7° alla Vuelta. 
L’anno dopo, nel 1997, la Francaise des Jeux lo prese come uomo di classifica per il Tour. Subito dopo quel Tour, Rebellin vinse la Clasica di San Sebastian e poi a Zurigo, gare di Coppa del mondo. 
Il trittico Amstel-Freccia-Liegi in otto giorni nel 2004 la sua gemma. Ha vinto Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, Brixia Tour. Ha corso 9 volte i Mondiali. Il rimpianto è per il 2004 al Mondiale di Verona, che non aveva corso. A Verona c’era nel 1999, ma era caduto. Il miglior piazzamento il quarto posto nel 2008, con Ballan primo e Cunego secondo.

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