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Maxi impianto per i fanghi Anche Montecchio dà l’ok

Un momento dell’assemblea pubblica sull’impianto. FADDA Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un momento dell’assemblea pubblica sull’impianto. FADDA Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un momento dell’assemblea pubblica sull’impianto. FADDA Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo
Un momento dell’assemblea pubblica sull’impianto. FADDA Un impianto per il trattamento dei fanghi di Acque del Chiampo

Anche Montecchio Maggiore, dopo Arzignano, dà il via libera per la costituzione della nuova società che dovrà trovare il partner con cui progettare, costruire e realizzare l’impianto di smaltimento dei fanghi prodotti dai depuratori di Arzignano e Montebello. Il consiglio comunale castellano ha approvato il documento per la “Newco”, la società che verrà costituita prossimamente con bando europeo, con i soli voti della maggioranza. Pierangelo Caretta di “Insieme X Montecchio” e Gianluigi Piccin del M5S contrari mentre Lucia Meggiolaro e Annamaria Lucantoni del Pd si sono invece astenute. La discussione è durata quasi due ore, preceduta da un’assemblea pubblica che ha superato le due ore e mezzo; presenti, oltre all’Amministrazione, numerose associazioni ambientaliste e cittadini anche dai paesi vicini. Ad illustrare il tutto è stato il consigliere delegato di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari, che ha ripercorso tutte le fasi che hanno portato i Comuni soci dei due enti ad intraprendere la strada della nuova società. «La gestione dell’impianto avrà una durata di 30 anni – ha spiegato – e, come già deciso due anni fa, l’impianto verrà posizionato ad un raggio di 300 chilometri dall’area del Bacino Valchiampo. Secondo le nostre stime, la struttura tratterà 50 mila tonnellate di fanghi all’anno, più di quelle prodotte da Acque del Chiampo e Medio Chiampo che arrivano a quota 35 mila. Le restanti tonnellate avranno altra provenienza». Pellizzari ha anche parlato della tecnologia, che verrà decisa quando sarà individuato il partner «Ipotizziamo la gassificazione per pirolisi, ma siamo aperti ad altre soluzioni». Numerose poi le domande dei consiglieri dell’una e dell’altra parte per avere dei chiarimenti riguardo la “Newco” e tutti i passaggi riguardanti il bando e il futuro partner. Non sono mancate le polemiche per l’organizzazione dell’assemblea pubblica che si è svolta a ridosso del Consiglio. «È stata una scelta politica – ha risposto il presidente del consiglio, Gianluca Peripoli – dal momento che andavamo incontro alla campagna elettorale e non sarebbe stato corretto. Vorrei ricordare che è stata Montecchio a combattere, sempre e comunque, affinché l’impianto non venisse realizzato nel nostro territorio». Non si è parlato solo di fanghi e di impianto, però, durante l’incontro con i cittadini che hanno posto l’accento anche sui pfas e su altri argomenti, non inerenti all’argomento principale, ma che hanno riguardato temi ambientali. «A nostro avviso – ha evidenziato il segretario generale della Cgil Vicenza, Giampaolo Zanni – si continua a cercare un rimedio a una situazione economico-produttiva che già ha messo a dura prova questo ambiente. Non si approfitta di questa occasione, invece, per andare a riprogettare l’intero distretto conciario, che comporta determinati impatti sull’acqua, sul territorio e sul resto». Quanto ai pfas, invece, Pellizzari ha evidenziato che Acque del Chiampo sta portando avanti il progetto “Pfas zero” e che interesserà tutti i Comuni. A fine incontro il consigliere delegato si è reso disponibile per organizzare un incontro apposito con tutte le associazioni e i cittadini nella sede della municipalizzata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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