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L’edicola dell’amicizia chiude dopo 32 anni

Maule e la lettera dell’amicizia per l’addio ai clienti.  FOTOSERVIZIO TROGUIl Giornale di Vicenza sarà acquistabile nel vicino bar Vezzaro
Maule e la lettera dell’amicizia per l’addio ai clienti. FOTOSERVIZIO TROGUIl Giornale di Vicenza sarà acquistabile nel vicino bar Vezzaro
Maule e la lettera dell’amicizia per l’addio ai clienti.  FOTOSERVIZIO TROGUIl Giornale di Vicenza sarà acquistabile nel vicino bar Vezzaro
Maule e la lettera dell’amicizia per l’addio ai clienti. FOTOSERVIZIO TROGUIl Giornale di Vicenza sarà acquistabile nel vicino bar Vezzaro

L’edicola di viale Europa, angolo via Veronese, il primo dicembre chiuderà i battenti. Giuseppe Maule, dopo 32 anni di attività, va in pensione e (fino a ieri) non ha trovato un successore. «È la cosa che più mi rattrista. Mi sarebbe piaciuto vederla ancora aperta, ma sino ad ora non si è fatto avanti nessuno». Quando chiude un’edicola se ne va anche un pezzo di storia della città. E lo si capisce bene dalle parole che Maule ha scritto su un manifesto per salutare i suoi clienti: “Ho trascorso tanti anni della mia vita in questa piccola casa dei giornali. Un po’ vi conosco tutti, le vostre abitudini, le vostre passioni e le nostre idee le abbiamo condivise. In alcuni casi sono stato confessore, amico, compagno di aperitivi e caffè”. Parole di commozione che proseguono in un testo rivolto ai suoi clienti. “Non chiude una semplice edicola, chiude l’attività di una piccola piazza dove si sono incrociate storie di amicizia e chiacchiere in libertà. È stata la nostra piazza, viva e semplice. In fondo non servono monumenti, rotatorie o palazzi storici per costruire un centro. Questo spazio lo è stato per 32 anni con la semplicità del quotidiano. Grazie di cuore a tutti”. Dal suo privilegiato posto di osservazione, Giuseppe Maule ha potuto assistere come si sono evoluti negli ultimi tre decenni i costumi di Montecchio Maggiore e notarne i cambiamenti. «Trent’anni fa per strada non si notavano stranieri. Ora ho clienti anche orientali. Qui accanto si ferma la corriera degli studenti. Ho visto chi vi saliva da alunno per poi ritrovarmelo padre ad acquistare il giornale. Come sono cambiati i giovani? Il temperamento forse è sempre quello, una volta però c’era più considerazione per gli adulti, ad un richiamo si ubbidiva, cosa che oggi non sempre accade. Ho potuto notare anche come il traffico veicolare sia aumentato: oramai in una famiglia ci sono più auto. Con l’apertura della bretella il traffico s’era calmierato, ora con i lavori in corso per la Pedemontana è tornato ad intensificarsi». Una vita dedicata a quotidiani e riviste. Tutti i giorni sveglia alle 5 per essere alle 5.30 puntuale al chiosco per ritirare il “pacco” dei giornali ed alzare la serranda. «Comincio la giornata con la consegna a domicilio dei quotidiani: bar, aziende, privati. Un tempo questo tipo di clienti erano molti di più». Un tempo ogni sport e hobby aveva la sua rivista specializzata. «Oggi ci sono i telefonini ed i computer: basta un click per trovare informazioni. E ad utilizzare queste apparecchiature sono soprattutto i giovani. Ma io resto dell’opinione che una notizia su uno schermo si guarda, mentre sul giornale si legge». Il chiosco con edicola ormai faceva parte del paesaggio. Era stato inaugurato nel 1987. Il cliente abitudinario non ha bisogno di chiedere, prima ancora di aprire bocca Giuseppe è pronto con il quotidiano o la rivista preferita. Dal giorno della chiusura e per un certo periodo, “Il Giornale di Vicenza” potrà essere acquistato nel vicino bar-tabaccheria Vezzaro che si trova sempre in viale Europa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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