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Brendola/Arcugnano

L'"angelo bianco" rimosso dall'Incompiuta cambia comune. «Lo adottiamo noi»

L'"angelo bianco" spuntato sull'Incompiuta a Brendola è stato rimosso (foto BERTOZZO)
L'"angelo bianco" spuntato sull'Incompiuta a Brendola è stato rimosso (foto BERTOZZO)
Brendola rimozione angelo bianco (BERTOZZO)

È stato rimosso il “bimbo sull’altalena” nell’Incompiuta di Brendola. Grazie alla collaborazione con la Protezione civile, in mattinata alcuni operatori comunali hanno provveduto a togliere l’installazione perché «non vogliamo prenderci una multa dalla Soprintendenza», spiega il sindaco Bruno Beltrame. Lo stabile è di proprietà comunale, ma vincolato e soggetto alla Soprintendenza. Se da un lato c’è chi stigmatizza il gesto perché l’autore si è sottoposto ad un rischio entrando in una struttura fragile e percolante, nonché violando l’interdizione allo stabile, ed anche esponendo la sua azione all’emulazione, dall’altro c’è chi apprezza la libertà e la fantasia espressiva sottolineando il fatto che comunque nulla è stato sottratto o rovinato. Certo è che il bimbo sull’altalena ha incuriosito molti e il via vai per vedere di persona l’installazione è stato continuo in questi giorni. Ora l’Incompiuta appare spoglia senza più quell’immagine leggera che ad alcuni suscitava tenerezza e vivacità. Ma il manichino troverà presto una nuova collocazione ad Arcugnano. Il sindaco Paolo Pellizzari, che per primo ha coniato il nome di "angelo bianco", nei giorni scorsi aveva infatti chiesto al collega Beltrame di poter "adottare" il manichino che, dopo la rimozione, è partito con destinazione Arcugnano. «Troverò un posto dove farlo installare per valorizzarlo al meglio».

Con la rimozione si chiude la saga dell’ultimo (per ora) “angelo bianco” comparso alle prime ore di domenica scorsa. Già lunedì mattina la scena era cambiata, con il leggio abbattuto: forse da qualcuno che si è divertito a lanciare un sasso, o forse a causa del vento che potrebbe averlo fatto cadere. 

Sono quattro finora le installazioni disseminate nei due territori i Brendola e Arcugnano. Domenica 16 gennaio viene notato un manichino seduto su un braccio della grande croce in ferro posizionata nel Monticello della Croce a Torri di Arcugnano. Sembra scrutare il territorio circostante ed un video che fa presto il giro del web ne esalta l’impatto visivo ed emotivo, suscitando critiche e ammirazione. Il sindaco di Arcugnano, Paolo Pellizzari, lo chiama “l’angelo bianco”. Circa un mese dopo, il 13 febbraio, dal lago di Fimon emerge a mezz’acqua un manichino (stavolta femminile) ancorato sul fondo. Porta sulla schiena una scritta vergata con un pennarello. Sono le parole di una canzone di Morgan: “svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose e dalle posizioni”. Passa un po’ di tempo e domenica 15 maggio un camminatore nota e fotografa in zona Pineta a Brendola un’altra “creatura” dell’anonimo artista. È un mezzo busto maschile appoggiato a terra, rivolto verso la vallata sottostante; in mano ha uno specchio e sulla schiena (anche stavolta con un pennarello nero) la scritta: “solo con il coraggio di specchiarti in ogni frammento di mondo troverai l’infinito dentro di te”. Nelle foto della domenica mattina si vede uno specchio dalla forma allungata in mano, mentre lunedì mattina rimane solo un pezzo rettangolare. E manca la testa, ma sul collo c’è della colla rappresa: è stata tolta? Mistero nel mistero, nel giro di poche ore scompare: a metà pomeriggio del 16 maggio il mezzo busto non c’è più. Infine la mattina di domenica scorsa compare nell’Incompiuta il bimbetto sull’altalena; non ha scritte visibili dalla piazza sul corpo, ma un leggio accanto con la frase: “Due modi per brillare di luce propria o di luce riflessa da uno specchio”. Uno specchio stavolta non c’era proprio, neppure ai piedi fissati sulla tavola dell’altalena.

 

Isabella Bertozzo

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