Si è svegliato e sta meglio il giocatore di 15 anni che domenica mattina ha perso conoscenza dopo uno scontro nel campo dell’Us Alte Ceccato, a Montecchio. Un episodio che si è risolto nel migliore dei modi anche grazie alla prontezza dei soccorsi. Il ragazzo, che milita nella squadra allievi del Gazzo Calcio, è ricoverato all’ospedale San Bortolo di Vicenza ma è cosciente, risponde agli stimoli e parla. Potrebbe essere dimesso presto, forse oggi. «Ha mandato un messaggio nella chat della squadra - racconta il suo allenatore, Loris Campesan - spiegando che stava bene e che ringraziava tutti per l’interessamento. È stato davvero un grande spavento e vorremmo ringraziare l’Alte Calcio per la vicinanza e la tempestività nei soccorsi». Era appena iniziato il secondo tempo e, durante un’azione di gioco, si è verificato uno scontro fra il giovane e l’attaccante della squadra castellana. Il calciatore dell’Alte si è rialzato subito mentre quello di Gazzo è rimasto a terra, a causa di un colpo alla testa. Il quindicenne ha perso conoscenza, in preda alle convulsioni. Immediati i socorsi in campo da parte di entrambe le società. «Abbiamo portato in campo anche il defibrillatore - spiega Andrea Fochesato, responsabile del settore giovanile della società di Alte -. Come dirigenti abbiamo seguito i corsi di primo soccorso e anche per l’utilizzo del defibrillatore». Fra i primi ad accorrere anche Cristian Fuin e Alessandro Montagna, che fa parte della Sogit di Brendola. «Ho dato una mano nel primo soccorso - afferma -, lo abbiamo posizionato di fianco e il ragazzo ha iniziato a riprendere conoscenza. Ho continuato a chiamarlo e a tenerlo sveglio in attesa dell’arrivo dell’ambulanza». Una volta che i sanitari sono giunti sul posto, hanno stabilizzato il quindicenne, lo hanno quindi sedato e intubato. Subito dopo hanno deciso che il trasporto venisse effettuato con l’elicottero. Una volta arrivato in ospedale il giovane è stato ricoverato in terapia intensiva. Dirigenti e il presidente dell’associazione montecchiana, Ivan Chiari, sono in costante contatto con i colleghi di Gazzo. «Abbiamo il defibrillatore accanto al campo - dice Chiari - ed è stato istintivo per il nostro dirigente portarlo in campo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA