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In bilico 7 ore sul fiume Salvato dai carabinieri

L’auto del pensionato di 71 anni è rimasta in biblico per sette ore prima dell’arrivo dei soccorsi.  VIGILI DEL FUOCOGli appuntati Saviano Calabretto ed Ettore Vaccaro.  FOTO TROGU
L’auto del pensionato di 71 anni è rimasta in biblico per sette ore prima dell’arrivo dei soccorsi. VIGILI DEL FUOCOGli appuntati Saviano Calabretto ed Ettore Vaccaro. FOTO TROGU
L’auto del pensionato di 71 anni è rimasta in biblico per sette ore prima dell’arrivo dei soccorsi.  VIGILI DEL FUOCOGli appuntati Saviano Calabretto ed Ettore Vaccaro.  FOTO TROGU
L’auto del pensionato di 71 anni è rimasta in biblico per sette ore prima dell’arrivo dei soccorsi. VIGILI DEL FUOCOGli appuntati Saviano Calabretto ed Ettore Vaccaro. FOTO TROGU

Rimane per sette ore in bilico, con l’auto, sull’argine del torrente Guà di Montecchio Maggiore. A salvarlo, in extremis, ci pensano i carabinieri. La notte più lunga della sua vita, è quella che ha vissuto Bruno Ferrari, arzignanese di 71 anni, residente in via Fratta Alta 10, trovato ieri mattina all’interno della sua vettura mentre oscillava pericolosamente nel vuoto, a causa di un’errata manovra. Trasportato in ospedale prima ad Arzignano e poi al San Bortolo di Vicenza, è stato ricoverato in terapia intensiva, con prognosi riservata, per un’emorragia cerebrale. Erano da poco passate le 7 quando alla centrale operativa del 112 dei carabinieri è giunta la telefonata da parte di un passante che ha avvisato che c’era un veicolo, una Subaru Justy, che si trovava a metà tra la strada e il vuoto dell’argine con il rischio di finire nel fiume sottostante. All’interno del veicolo un uomo che però era incosciente. Nel giro di pochi minuti nella stradina sterrata, che si trova fra le vie Cal del Guà e De Nicola in zona artigianale, e che costeggia il corso d’acqua è arrivata una pattuglia dei carabinieri della stazione di Arzignano comandata dal luogotenente Michele Mascolo. A bordo c’erano due appuntati: il capo equipaggio Ettore Vaccaro di 50 anni e il collega Saviano Calabretto di 37. Entrambi capiscono immediatamente che il rischio è molto alto ma non ci pensano due volte: si rendono conto che l’uomo nella macchina è vivo e che ha bisogno di immediato aiuto ed è necessario salvarlo nel più breve tempo possibile. L’appuntato Calabretto si è messo sul cofano della Subaru, per creare un contrappeso, mentre il collega Vaccaro ha cercato di estrarre il pensionato dall’abitacolo. «Era impossibile farlo dal lato del guidatore – spiegano – perché c’era un precipizio di diversi metri così l’unica opzione era quella di agire del lato passeggero: c’era un piccolo appoggio sul terreno». L’anziano era privo di sensi e così Vaccaro ha deciso di tirarlo fuori dalla vettura di peso. Sono stati momenti concitati e pericolosi perché c’era il rischio concreto che tutti e tre cadessero nel fiume, ingrossato dalle piogge degli ultimi giorni e con una corrente molto forte. Una volta portato sulla strada l’uomo ha ripreso i sensi ma i due uomini dell’Arma si sono resi conto che era confuso. Aveva una ferita sulla nuca ed era infreddolito. In attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco di Arzignano e dell’ambulanza del Suem 118, i militari lo hanno tenuto vigile e lo hanno fatto parlare, scoprendo cosa era successo nelle ore precedenti. «Ci ha detto che era convinto di essere a Montebello parcheggiato davanti a casa di un amico - hanno raccontato i carabinieri - e che era partito a mezzanotte e quindi era da oltre 7 ore che era là». Stando al racconto del 71enne, pare che sia stato colpito da un malore (che poi è stato accertato essere un’emorragia cerebrale) prima di arrivare dall’amico, perdendo l’orientamento finendo così sull’argine. L’uomo sarebbe anche finito fuori dall’auto facendo un volo di alcuni metri attutito da alcune piante. Pur ferito alla testa, è riuscito a risalire rientrando in auto dal finestrino attendendo i soccorsi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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