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Montecchio Maggiore

Il Comune cambia la targa sul monumento delle Foibe: «Uccisi dai partigiani di Tito»

Il monumento dedicato alla memoria delle vittime delle foibe a Montecchio Maggiore
Il monumento dedicato alla memoria delle vittime delle foibe a Montecchio Maggiore
Il monumento dedicato alla memoria delle vittime delle foibe a Montecchio Maggiore
Il monumento dedicato alla memoria delle vittime delle foibe a Montecchio Maggiore

Il Comune di Montecchio Maggiore ha deciso di cambiare l’intestazione di una targa dedicata alle vittime delle foibe, con la precisazione che si
trattò di «perseguitati ed uccisi dai partigiani comunisti del maresciallo Tito». La nuova dicitura è stata aggiunta ieri alla targa del monumento eretto una decina di anni fa e dedicato alla memoria «delle vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia».
Una modifica approvata lo scorso marzo e votata da tutto il consiglio comunale, tranne due astenuti. quando la Lega con la "Lista Montecchio" avevano presentato una mozione poi approvata.

«Un atto dovuto verso i compatrioti italiani che, oltre alla sofferenza, hanno dovuto accettare che la loro storia fosse nascosta - aveva detto in quella occasione il consigliere leghista, Marco Peruzzi -. Un popolo che ha dovuto pagare sulla propria pelle la sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale, costretto ad abbandonare la sua terra natia e i propri averi. Hanno dovuto sopportare la pulizia etnica dei partigiani comunisti titini». «Questo è un messaggio universale contro tutti i totalitarismi» ha aggiunto il sindaco Gianfranco Trapula.

«Il Comune ha dimostrato coraggio perchè è la prima volta in Italia che su una targa vengono indicati i colpevoli di quella strage» ha osservato Coriolano Fagarazzi, presidente del comitato provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Perplessità sono state espresse dall’Anpi «non per la targa in sè, per quanto la dicitura risulti riduttiva, ma per le motivazioni e i "non detto" politici che ci possono essere dietro tale decisione» ha precisato Michele Santuliana, presidente della sezione locale dell’Anpi.

 

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