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MONTECCHIO

I residenti “sequestrano” l’area verde vicino casa

L'area pubblica che è stata recintata dai residenti
L'area pubblica che è stata recintata dai residenti
L'area pubblica che è stata recintata dai residenti
L'area pubblica che è stata recintata dai residenti

Un’area verde pubblica diventata privata e di esclusivo utilizzo dei condomini. Ci sono alte siepi e cartelli che avvertono che è vietato l’accesso ai non residenti nella zona che si trova fra viale del Lavoro e via Callesella. E a protezione delle siepi era stato snodato addirittura un fil di ferro a circa 60 centimetri da terra. Probabilmente per evitare accessi non desiderati da chi risiede a poche decine di metri, ma quegli accessi sarebbero autorizzati proprio perché l’area non è privata ma pubblica.

La singolare questione è diventata oggetto di un’interrogazione presentata in Consiglio comunale da Maurizio Scalabrin del Gruppo Misto e da Pierangelo Carretta di “Insieme X Montecchio”.

«Il condominio delle abitazioni che hanno l’accesso in via Martiri delle Foibe ha recintato con alte siepi l’area che si trova fra via Callesella e viale del Lavoro - ha dichiarato Scalabrin -, impedendo quindi ogni accesso alla zona adibita a parco. Negli accessi condominiali c’è un cartello di esplicito divieto a entrare e ci sono cartelli in cui è scritto che è vietato l’ingresso a chi non risiede nel condominio. Cartello che si intravede anche all’interno del prato».

Scalabrin ha, poi, posto l’accento sul fatto che, negli anni, spesso sono state trovate soluzioni fra Comune e privati per assecondare le richieste edificatorie e, in contemporanea, mantenere nella correttezza delle norme i rapporti fra cubature, aree verdi o parcheggi. «Questo è un caso specifico e non è l’unico ma si tratta di una situazione dove c’è una convenzione ma nella pratica non viene rispettata - ha aggiunto -. Senza creare particolari tensioni occorre trovare una soluzione perché non si può ottenere dei vantaggi edificatori senza rispettare gli accordi».

L’assessore alla manutenzione, Carlo Colalto, ha spiegato che si tratta della lottizzazione “I Morari” che ha previsto, negli accordi pubblico-privati, una fascia verde pubblica larga dai 7 ai 10 metri proprio fra le due strade. «Tale area è stata ceduta al Comune nel 2008 e il lottizzante si sarebbe occupato della manutenzione ordinaria della stessa. Abbiamo fatto una verifica: da viale del Lavoro le siepi sono talmente alte che non si vedono i cartelli e nemmeno da via Martiri delle Foibe». Colalto ha poi detto che tranne quella fascia, comunale, il rimanente è privato. «Ma creeremo dei varchi nella siepe in modo tale da permettere a tutti i cittadini, mentre passeggiano nella pista ciclopedonale, di poter entrare nell’area che è a tutti gli effetti pubblica».

Scalabrin, pur dichiarandosi soddisfatto della risposta, ha suggerito di installare una tabella accanto ai varchi per indicare che quel tratto è pubblico oppure se i condomini volessero ottenere tutta l’area «corrispondessero al Comune il dovuto».

Per quanto riguarda il fil di ferro, scoperto durante un sopralluogo nell’area da parte del nostro Giornale e subito segnalato al municipio perché pericoloso, l’assessore Colalto ha assicurato il pronto intervento da parte dei dipendenti comunali per garantire la rimozione in breve tempo.

Antonella Fadda

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