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Sarego

Guà, terreno inquinato da una discarica abusiva

Inquinamento rilevato da Arpav tra le vie Palazzetto e Palladio (Foto Guarda)
Inquinamento rilevato da Arpav tra le vie Palazzetto e Palladio (Foto Guarda)
Inquinamento rilevato da Arpav tra le vie Palazzetto e Palladio (Foto Guarda)
Inquinamento rilevato da Arpav tra le vie Palazzetto e Palladio (Foto Guarda)

Cromo, cobalto, vanadio e idrocarburi, sostanze inquinanti al di sopra della soglia di contaminazione. È quanto rinvenuto in un terreno demaniale vicino al ponte e all’argine del Guà, a Sarego. Il Comune ha avviato le procedure per l’adozione del “Piano di caratterizzazione ambientale”, necessario per capire se è necessario intervenire con una bonifica, che sarebbe però a carico dell’ente. L’area, che è di circa un migliaio di metri quadri, si trova all’incrocio tra le vie Palazzetto e Palladio, a metà strada tra le frazioni di Meledo e di Monticello di Fara ed era già nota per essere stata, per decenni, un deposito abusivo di rifiuti e altri materiali di vario genere.

La presenza delle concentrazioni di sostanze inquinanti è emersa all’esito dei carotaggi effettuati dall’Arpav, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che sono stati eseguiti l’anno scorso. Per il “Piano di caratterizzazione ambientale” il Comune ha ora indetto una conferenza di servizi che vede coinvolti il Servizio ambiente della Provincia, l’Unità operativa dei siti contaminati dell’Arpav nonché il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 8. Con l’attuazione del Piano verrà effettuato il campionamento del terreno per riuscire a capire in maniera più approfondita a quanto è circoscritta o, al contrario, quanto è invece estesa la diffusione degli inquinanti con il reale stato di degrado del sito e le conseguenze che potrebbe comportare per la salute.

Degli aspetti esecutivi si occuperà uno studio specializzato, incaricato dal Comune di effettuare l’analisi del rischio e di stendere l’eventuale progetto di bonifica ambientale. «A ottobre dell’anno scorso l’Arpav ha comunicato l'identificazione di valori oltre la soglia di contaminazione per alcuni metalli pesanti in un'area di via Palazzetto - spiega l’assessore all’ambiente, Flavio Zambon -. Il Comune ha predisposto la caratterizzazione del sito per circoscrivere con maggior precisione l'area interessata e determinare l'entità della contaminazione al fine di definire un eventuale piano di bonifica. L'incarico è stato assegnato a uno degli studi più qualificati nel settore.

L'Amministrazione comunale si è attivata immediatamente per garantire la sicurezza della popolazione e la Provincia ha apprezzato questa scelta». Nel caso in cui si rendesse necessaria la bonifica, che si stima economicamente onerosa, questa graverebbe sulle tasche dell’ente pubblico ovvero su quelle di cittadini. Le indagini condotte dai tecnici della Provincia per individuare gli autori della contaminazione non hanno, infatti, avuto conclusione positiva. 

Il terreno, inoltre, è di proprietà demaniale e non privata, escludendo quindi la possibilità di richiedere la bonifica, con i suoi oneri, al proprietario. Tutto ciò, fonda quindi i presupposti per l’intervento sostitutivo del Comune che dovrà farsi carico di trovare i fondi. «In caso di bonifica - precisa Zambon - parteciperemo a bandi specifici per finanziamenti da enti superiori».

Matteo Guarda

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