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Montecchio Maggiore

Festa e fuochi d'artificio abusivi: «Sfiorato l'incendio ai castelli»

Festa abusiva con botti pirotecnici in zona castelli (ARCHIVIO)
Festa abusiva con botti pirotecnici in zona castelli (ARCHIVIO)
Festa abusiva con botti pirotecnici in zona castelli (ARCHIVIO)
Festa abusiva con botti pirotecnici in zona castelli (ARCHIVIO)

Accendono i fuochi d’artificio e mettono a rischio i castelli di Romeo e Giulietta. Un’azione pericolosa, molto pericolosa, in cui si è sfiorato l’incendio vista la grande siccità di questi mesi. Quanto messo in atto lo scorso weekend ha dell’incredibile: ignoti hanno deciso di innescare i fuochi artificiali vicino alla rocca dei Capuleti senza minimamente curarsi del fatto che una scintilla avrebbe potuto causare danni ingenti alla vegetazione e alle storiche strutture che si trovano in quell’area.

E ora è caccia al responsabile o ai responsabili di questo episodio che ha creato non poco stupore, e addirittura allarme, anche tra gli amministratori municipali. L’accensione, va precisato, non era autorizzata dall’Amministrazione comunale e non ha nulla a che vedere con l’attività del vicino ristorante così come accertato anche dal Comune.
 

Fuochi d’artificio Il grave episodio è avvenuto l’altra sera verso le 22.30 quando molti montecchiani hanno notato che era in corso uno spettacolo pirotecnico vicino al castello della Bellaguardia. Gli abusivi che hanno acceso i fuochi sono fuggiti prima di essere individuati dalle forze dell’ordine. Infatti sono riusciti ad allontanarsi dall’area poco dopo le numerose segnalazioni arrivate, anche telefonicamente, al primo cittadino, Gianfranco Trapula, che ha immediatamente avvisato gli agenti della polizia locale “Dei Castelli”. «Quando sono stato avvertito di cosa stava accadendo - spiega il primo cittadino - ho subito allertato le pattuglie e contattato i gestori del ristorante per cercare di capire la dinamica dei fatti. Anche loro avevano visto e sono andati nell’area per capire cosa stesse accadendo. Sul luogo sono state ritrovate due scatole di fuochi artificiali, del tipo che si innescano a catena uno dopo l’altro». Ma degli autori del raid non c’era alcuna traccia, perché ormai si erano già dileguati.
 

Festa abusiva È probabile che qualcuno, in una festa improvvisata ma sicuramente abusiva, abbia deciso in maniera irresponsabile di “illuminare” la notte castellana senza rendersi conto delle possibili conseguenze. E poi abbia deciso di andare via facendo perdere le proprie tracce.
 

Gesto irresponsabile «Prima di tutto voglio chiarire che non ho autorizzato alcuna accensione - prosegue il sindaco -, in secondo luogo chi ha attivato i fuochi artificiali non ha rispettato né l’ordinanza regionale né il regolamento comunale. È stato un gesto davvero irresponsabile e molto pericoloso dal momento che non piove, c’è molto caldo e il terreno è secco. Sarebbe bastato che una scintilla fosse caduta a terra, invece di partire in verticale e disperdersi nell’aria, per scatenare un incendio dalle gravi conseguenze coinvolgendo l’intera zona».
 

Rischio d’incendio Ed è stato quello il rischio poiché nei colli la vegetazione è abbondante. Non solo, sono presenti anche vigneti e abitazioni. Vicino ai due castelli, e sulla strada che conduce alle rocche, sono state installate delle telecamere. «I filmati verranno visionati per capire cosa è accaduto e, soprattutto, risalire ai responsabili di tale gesto - aggiunge Trapula -. Perché non solo rischiano una multa salata ma anche la denuncia penale».
 

Divieti e sanzioni A luglio, infatti, viste le condizioni meteo-climatiche la protezione civile del Veneto ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi anche per i territori comunali a rischio della Regione, in particolare nelle province di Belluno e Vicenza. Sono perciò vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di 100 da questi terreni. I trasgressori rischiano una sanzione, secondo quanto prevede la normativa, che va da mille a 10 mila euro.
 

Legge e regolamento In più la legge addirittura contempla che “chiunque provochi un incendio su boschi, selve o foreste venga punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Se l'incendio è cagionato per colpa, la pena è la reclusione da uno a cinque anni”. Anche l’articolo 18 del regolamento comunale di polizia urbana, che rimane in vigore tutto l’anno, contempla il divieto di accensione di qualsiasi fuoco. Per chi non lo rispetta sono previste sanzioni che vanno da 80 a 500 euro.

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Antonella Fadda

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