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Montecchio/Sovizzo

Doppio lutto cittadino al funerale di Alessandra

Il giorno del funerale di Alessandra Zorzin sarà lutto cittadino per Montecchio Maggiore e Sovizzo. Due comunità unite nel dolore. Non è stata ancora fissata la data per l’ultimo saluto alla mamma di 21 anni uccisa mercoledì scorso a Valdimolino dal padovano di Vigodarzere Marco Turrin, guardia giurata di 37 anni che poi si è suicidato. La giovane è stata uccisa da un proiettile esploso dalla Glock 9x21 che Turrin regolarmente deteneva per uso personale. La tragedia è avvenuta nell’abitazione della 21enne al civico 2 di contra’ Viale a Valdimolino, che la ragazza divideva con il compagno Marco Ghiotto. 
In questi giorni si attende il nullaosta del magistrato che potrebbe arrivare oggi e, dopo, la famiglia potrà organizzare le esequie che verrano celebrate a Montecchio. Ma già i due sindaci, quello della città castellana Gianfranco Trapula e quello del paese sovizzese Paolo Garbin, hanno decretato che quel giorno sarà lutto cittadino. «Fino al giorno del funerale le bandiere esposte in municipio saranno a mezz’asta - ha spiegato Trapula -. Con la proclamazione ufficiale del lutto cittadino vogliamo dare un segnale di profonda vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia e alla comunità che sta vivendo ore di terribile sgomento. Invitiamo inoltre i negozianti e i locali del nostro territorio ad abbassare le serrande delle loro attività durante l’ultimo saluto ad Alessandra, in segno di lutto». «Era una giovane donna, selvaggiamente uccisa - ha aggiunto Garbin -. Non ci sono parole per questo gravissimo fatto di sangue che deve farci tutti riflettere sul rispetto della vita umana». Anche a Sovizzo le bandiere sono a mezz’asta e il sindaco ha deposto una rosa bianca sulla panchina rossa che simboleggia la lotta alcontro la violenza sulle donne. Bandiere a mezz’asta anche per la Provincia, su decisione del presidente e sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che ha invitato nei giorni scorsi tutti i colleghi sindaci a fare altrettanto. In tanti hanno aderito, deponendo pure una rosa nelle panchine rosse dei propri paesi. «Due giovani vite spezzate (il riferimento è anche al dramma di Noventa dove la 31enne Rita Amenze è stata uccisa una settimana fa dal marito mentre si stava recando al lavoro, ndr). Non importa quali sono i moventi: la colpa è solo di persone violente che si impongono con la forza», ha dichiarato.
Alessandra e Rita erano due ragazze, due mamme che volevano veder crescere i loro bimbi. Due donne che guardavano con fiducia al futuro ma che il futuro non lo conosceranno a causa di mani assassine che glielo hanno impedito. Alessandra voleva seguire la sua bimba di 2 anni, aveva appena iniziato a lavorare in un salone di parrucchiere a Vicenza e da un anno e mezzo si era trasferita a Valdimolino, la piccola frazione di Montecchio, dove i residenti ricordano il suo sorriso luminoso e l’attaccamento alla sua piccolina.

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Antonella Fadda

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