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Cecconato è incompatibile «Adesso lascio il Consiglio»

Veronica Cecconato era il candidato sindaco del centrosinistra.  TROGUA Cecconato subentrerà Anna Maria Lucantoni. Nella foto il municipio
Veronica Cecconato era il candidato sindaco del centrosinistra. TROGUA Cecconato subentrerà Anna Maria Lucantoni. Nella foto il municipio
Veronica Cecconato era il candidato sindaco del centrosinistra.  TROGUA Cecconato subentrerà Anna Maria Lucantoni. Nella foto il municipio
Veronica Cecconato era il candidato sindaco del centrosinistra. TROGUA Cecconato subentrerà Anna Maria Lucantoni. Nella foto il municipio

Veronica Cecconato rassegna le dimissioni da consigliere comunale di Montecchio Maggiore. Sarebbe incompatibile la carica amministrativa con la società “Il piccolo nido Snc” di cui è titolare, con la sorella Ulla. Incompatibilità dovuta al fatto che il nido castellano, come altre strutture private, scolastiche o dedicate all’infanzia, riceve annualmente i contributi comunali che vengono erogati a seconda del numero degli iscritti. Così a pochi giorni dall’insediamento del nuovo consiglio arrivano le prime eccellenti dimissioni della candidata sindaco sostenuta, alle ultime amministrative, dal centro sinistra. «Prima di candidarmi ero a conoscenza dell’incompatibilità – afferma Cecconato – ed avevo già predisposto, con il notaio, la mia uscita dalla società nel caso in cui fossi stata eletta sindaco. Non sapevo, però, che la carica sarebbe stata incompatibile anche come consigliere, in questo caso di opposizione». Pochi giorni dopo i risultati elettorali Cecconato spiega di aver verificato la sua posizione in seno al consiglio con il segretario comunale, Costanzo Bonsanto. «E la situazione non era cambiata – prosegue -. Per poter mantenere il mio posto nell’assemblea cittadina avrei dovuto lasciare la società che ho fondato venti anni fa». Se come sindaco infatti si percepisce un’indennità di carica, in pratica una sorta di stipendio, come consigliere comunale invece si riceve un gettone per ogni presenza, circa 15 euro, ad ogni singola riunione. «Se avessi mantenuto la carica di consigliere avrebbe comunque significato rinunciare al mio lavoro – afferma –, non avevo alternative dato che sono io che provvedo al mantenimento della mia famiglia e dei miei figli. A malincuore, quindi, ho deciso di rassegnare le dimissioni». Sebbene non ci sia una normativa specifica che divieti il doppio ruolo per chi possiede una società come un nido, come spiega il segretario Bonsanto in questo caso è la giurisprudenza che parla. «Insieme all’ufficio legale abbiamo verificato e nessuna legge prende in esame, fra le varie forme di associazionismo, un asilo nido - evidenzia -. Ma ci sono state sentenze del tribunale a sfavore di chi siede in consiglio comunale e in contemporanea percepisce un contributo comunale, anche occasionale, che rappresenti però il carattere della continuità». Con la lettera di rinuncia consegnata recentemente in municipio Veronica Cecconato non entrerà neanche in consiglio giovedì e il suo posto verrà successivamente preso dal primo dei non eletti nella lista del Partito Democratico, Anna Maria Lucantoni ex dirigente scolastico. Ma Cecconato, che ha ricevuto alle elezioni 2.680 voti pari al 23% delle preferenze, osserva che non abbandonerà il panorama politico castellano. «Continuerò a lavorare in squadra con le liste che mi hanno appoggiato per la campagna elettorale - conclude -. Offrirò il mio appoggio e sostegno ai consiglieri pur stando al di fuori del consiglio comunale e continuerò a collaborare con loro nella strada che abbiamo iniziato con le amministrative». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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