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«Casello e Spv simultanei altrimenti strade nel caos»

L’attuale casello di Montecchio della A4 sarà sostituito da uno nuovo tra Montecchio e Montebello.  TROGU
L’attuale casello di Montecchio della A4 sarà sostituito da uno nuovo tra Montecchio e Montebello. TROGU
L’attuale casello di Montecchio della A4 sarà sostituito da uno nuovo tra Montecchio e Montebello.  TROGU
L’attuale casello di Montecchio della A4 sarà sostituito da uno nuovo tra Montecchio e Montebello. TROGU

Opere unite oppure traffico nel caos. Un appello che arriva da tutto l’Ovest Vicentino affinché il nuovo casello di Montecchio della A4 venga aperto in concomitanza con la Superstrada Pedemontana Veneta e non tre anni dopo, come è scritto nella relazione presentata recentemente al consiglio regionale e consegnata pochi giorni fa. Una richiesta che unisce tutti, amministratori e associazioni di categoria, preoccupati che la viabilità della zona possa andare in tilt. In contemporanea c’è forte attesa per il via libera del Cipe, Comitato interministeriale della programmazione economica riguardo la proposta di separare il progetto casello A4 dalla Tav. La buona notizia, però, non allontana le nubi all’orizzonte poiché attualmente nello snodo di Alte Ceccato circolano quotidianamente circa 50 mila veicoli provenienti non solo dalle valli dell’Agno e del Chiampo ma anche lungo l’asse est-ovest e quello nord-sud della Sp 500 e Sp 12, della Sr 11 e della Strada del Melaro. Tutte arterie che, per un motivo o per l’altro, convergono al casello di Alte per l’ingresso in autostrada. Con l’apertura della Spv sarebbe ipotizzabile l’aumento dei volumi di traffico di almeno del 40%, riversandosi conseguentemente anche sulle strade locali per raggiungere l’A4. «Il fatto che la questione dello scollegamento tra lavori del nuovo casello e della Tav sia giunta al Cipe è frutto del lavoro di squadra che abbiamo stimolato e coordinato assieme a Regione, Provincia, Comuni del territorio, associazioni di categoria, sindacati e grazie anche all’interessamento del ministro per le autonomie, Erika Stefani - afferma il sindaco, Gianfranco Trapula -. Siamo quindi particolarmente orgogliosi del fatto che le nostre istanze siano giunte a Roma. Il primo obiettivo è ora la firma, entro la fine del mese, della convenzione che potrà sbloccare i lavori del nuovo casello». Il secondo, e non meno importante fine, per il primo cittadino è di intraprendere tutte le strade possibili per far sì che, al momento dell’apertura della Spv, ci sia una connessione diretta con l’A4. «È la richiesta dell’intero Ovest Vicentino, un’area molto importante dal punto di vista economico e della densità abitativa», dice Trapula. Il vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle strategie del territorio, Gaetano Marangoni, evidenzia, a sua volta, la buona notizia che a breve dovrebbe arrivare da Roma. «Finalmente c’è uno sblocco ufficiale. È anche molto positivo che i lavori riguardanti il casello e le opere interferenti la linea ferroviaria siano realizzati sotto la responsabilità di un unico soggetto, Autostrada Brescia-Padova Spa, che dovrebbe semplificare e velocizzare il tutto». Marangoni, però, ritiene che, per quanto concerne la tempistica e lo sfasamento rispetto all’apertura della Pedemontana, può essere prematuro fare attualmente delle valutazioni. «Fino a quando non sarà aperta la galleria di Malo, ad oggi sotto sequestro e oggetto di indagine quindi a rischio di allungamento dei tempi, il maggior flusso veicolare transiterà dalla A4 per poi passare alla A31 e infine inserirsi nella tratta di Pedemontana successiva che sarà presumibilmente già aperta». E aggiunge: «Pertanto non si prevede che Montecchio sia interessata da particolari nuovi flussi. Ogni valutazione dipende molto da come andranno le indagini. Una tempistica e un’analisi si potranno fare solo allora». Per Confartigianato, Confcommercio, Apindustria, Cna e Confesercenti, con i rispettivi presidenti Ruggero Camerra, Luigi Grandi, Roberto Callegari, Veronica Cecconato e Stefania Cisotto, la Spv e il casello A4 devono essere attivati in contemporanea, senza alternative o soluzioni differenti. «Le aperture in tempi diversi produrrebbero un traffico insostenibile per le aziende, per le fabbriche e per tutte le attività della zona - dichiarano - così come sarebbe una situazione insostenibile anche per le migliaia di residenti non solo di Montecchio ma di tutta la vasta area». E concludono: «Chi prenderà la decisione che le due infrastrutture avranno tempi diversi di avvio dovrà anche assumersi la responsabilità del blocco del traffico nell’Ovest». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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