<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Campanella in container La scuola è un’avventura

Alunni delle medie a scuola nelle strutture mobili.  FOTOSERVIZIO TROGU
Alunni delle medie a scuola nelle strutture mobili. FOTOSERVIZIO TROGU
Alunni delle medie a scuola nelle strutture mobili.  FOTOSERVIZIO TROGU
Alunni delle medie a scuola nelle strutture mobili. FOTOSERVIZIO TROGU

Un grido corale segue il suono della campanella: è iniziata la scuola. Le porte si aprono e la massa di alunni e genitori divide, i primi verso l’interno, i secondi lanciano l’ultimo sguardo e poi via. È la scena alle elementari Boscardin di Brendola, mentre poco più in là le medie Galilei sono silenziose dietro la rete arancione del cantiere. Le nove sezioni delle medie per il momento sono divise: quattro nella Boscardin, cinque nei prefabbricati accanto al bocciodromo. Per gli alunni di quelle classi i primi mesi di scuola sono un’avventura nei container, poiché i lavori per l’adeguamento antisismico non sono finiti e la soluzione è stata quella di allestire le strutture mobili. Lo ha spiegato il sindaco, Bruno Beltrame, nell’incontro con i genitori dei ragazzi delle medie lunedì scorso: «I lavori per l’antisismica erano necessari e con il cantiere aperto abbiamo affrontato anche il problema dell’umidità al piano terra. Predisporre dei prefabbricati per alcuni mesi, fino al ponte dei morti o al più tardi fino a Natale, crea un disagio, ne siamo consapevoli, ma anche questa scelta è per la sicurezza degli studenti e del personale». Nello stesso incontro Miranda Fago, referente del plesso Galilei e collaboratrice della nuova Dirigente scolastica del comprensivo Muttoni Daniela Pozza, ha spiegato l’organizzazione: «Le tre sezioni di terza e la prima A (classe col tempo prolungato) nella Boscardin, mentre le seconde e le altre due prime nei prefabbricati». Poco prima delle 8 gran parte dei ragazzi era già pronta per entrare: chi dal cancello del cortile della Boscardin con accesso separato rispetto alle elementari, chi vicino alle transenne che delimitano il piazzale attorno al prefabbricato. «Percorsi separati e spazi per la ricreazione distinti», specifica la professoressa Fago per rassicurare alcuni genitori preoccupati per la presenza nelle elementari di studenti più grandi. L’appuntamento per gli studenti di prima media invece era alle 9 nello spazio polifunzionale: un saluto comune, poi ogni sezione con alcuni docenti ha raggiunto la propria sede. Se al mattino una preoccupata Fago si aggirava tra l’area dei prefabbricati e la Boscardin, alla fine della giornata, conclusasi per tutti alle 12, gli animi erano più distesi: «È andato tutto bene - spiega -, ci sono alcune criticità che aggiusteremo man mano. Le pareti nei prefabbricati sono sottili e dovremo calibrare il tono per non disturbarci a vicenda, e alcune aule sono proprio piccole, ma ci adatteremo. Ho trovato grande disponibilità, non solo dal Comune, ma anche dalla Polisportiva per organizzare spazi e attività». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Isabella Bertozzo

Suggerimenti