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Montecchio

Altri 15 profughi
Ma il Comune
non sapeva nulla

L’istituto dei padri Giuseppini ha accolto 15 immigrati. FOTO MASSIGNAN
L’istituto dei padri Giuseppini ha accolto 15 immigrati. FOTO MASSIGNAN
L’istituto dei padri Giuseppini ha accolto 15 immigrati. FOTO MASSIGNAN
L’istituto dei padri Giuseppini ha accolto 15 immigrati. FOTO MASSIGNAN

Da domenica Montecchio conta quindici abitanti in più. Tanti sono i profughi arrivati nella giornata festiva per essere ospiti nelle strutture dei padri Giuseppini di via Murialdo che già in passato, anche se per un numero minore, avevano aperto le porte a migranti.

«Si tratta di un’accoglienza che avrà carattere temporaneo – si è limitato a dichiarare il parroco don Solideo Poletti –. Ci è stato chiesto se avremmo potuto dare ospitalità a queste persone per una decina di giorni ed avendone la possibilità abbiamo acconsentito».

L’arrivo della corriera che domenica ha trasportato i profughi, che dalle prime informazioni risultano essere tutti giovani e di sesso maschile, non è chiaramente passata inosservata nel quartiere di Valle. E non è mancato chi ha postato la notizia su facebook, scatenando un centinaio di interventi tra botta e risposta tra chi non vede di buon occhio la presenza degli stranieri in città e chi invece e favorevole a dar loro ospitalità.

Un paio d’anni fa l’istituto di via Murialdo diede asilo a sette persone di origine pakistana in fuga dalla Libia dove si erano trasferiti per lavoro ma che dopo la caduta di Gheddafi, e le guerre interne scatenatesi, avevano deciso di scappare per ragiungere l’Italia. In quella circostanza la loro presenza era passata praticamente inosservata in via Murialdo.

«Mai avuto niente da ridire, non hanno mai arrecato alcun disturbo – commenta un’anziana signora che abita a pochi metri dall’entrata della chiesa di Santa Maria Immacolata -. Anzi, sono sempre stati gentili. Quando passavano mi salutavano sempre, chiamandomi per nome. Una volta mi hanno regalato anche del pane fatto da loro. So che in seguito un paio si sono trasferiti nella zona di Alte, altrettanti invece sono andati a Vicenza».

Ieri mattina dei nuovi arrivati negli spazi della parrocchia non c’era traccia. «Non mi sono accorto del loro arrivo – commenta Edoardo Pegoraro, che abita in via Trentino Alto Adige –. Un commento? La questione deve trovare una soluzione a livello governativo, in questo momento non mi sembra sia gestita con progettualità. Comprendo le difficoltà in cui versano i profughi, molti dei quali hanno alle spalle storie tristi, ma il fatto di dare loro sostegno si scontra con la difficile situazione in cui si trovano a vivere parecchi nostri anziani: anche qui a Montecchio non è raro vederli a fine mercato rovistare tra le rimanenze perché non hanno abbastanza soldi per poter pagare».

Sempre riguardo all’accoglienza degli immigrati nel centro castellano lo scorso dicembre una serie di controlli effettuati da parte della polizia locale “dei Castelli” aveva evidenziato numerose irregolarità da parte di una cooperativa nella gestione dei migranti. Tra queste comparivano indicazioni errate sull’indirizzo degli appartamenti utilizzati per l’ospitalità, ma anche una mancata tempestiva comunicazione dell’ospitalità, cosa che era costata sanzioni per oltre 1.500 euro. Incolpevolmente nel calderone erano finiti anche i padri Giuseppini, i primi ad accorgersene.

Giorgio Zordan

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