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Addio a Giampietro Volontario in chiesa e nelle attività a Vo’

Giampietro Vezzaro.  I.BER.
Giampietro Vezzaro. I.BER.
Giampietro Vezzaro.  I.BER.
Giampietro Vezzaro. I.BER.

È morto Giampietro Vezzaro, 54 anni compiuti lo scorso 30 giugno, stroncato da un malore improvviso. Era imminente il rilascio della pensione, dopo 37 anni di lavoro nella “Cooperativa 81” dove era stato assunto nel 1982, «uno dei primi, quando ancora aveva sede in piazza San Paolo - spiega il fratello Emanuele -. Faceva lavori di assemblaggio per ditte locali ed era orgoglioso del suo lavoro e della sua indipendenza, andava da solo in corriera». C’è tanto affetto nelle parole con cui Emanuele ricorda il fratello, affetto dalla nascita da una disabilità che non lo limitava nell’autonomia: «Faceva tutto da solo e voleva fare da solo». A breve si sarebbe concluso l’iter per la pensione: «Avevamo fatto domanda un anno fa dopo che gli era stata diagnosticata una insufficienza renale. Lui era un socio-lavoratore, avremmo dovuto concludere la pratica fra una settimana. Non ha fatto in tempo, dopo 37 anni di lavoro e di contributi, a ricevere la pensione». Viveva nella casa di famiglia nella frazione di Vò di Brendola con la mamma Amalia e da qualche anno il fratello con la famiglia si era trasferito in una abitazione vicina: «Avevamo pranzato come sempre tutti insieme a casa nostra. Verso l’uno è rincasato da solo. Quando mamma lo ha raggiunto, pochi minuti dopo, sembrava dormisse». Tutti nella frazione di Vò lo ricordano puntuale a raccogliere le elemosine in chiesa durante la messa o volontario nella Sala della Comunità: domenica scorsa, alla festa annuale della Sala, non è voluto mancare. Quasi a voler salutare tutti per sempre.[END_1]© RIPRODUZIONE RISERVATA

I.BER.

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