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Unichimica, presentato il piano ambientale

La sede della Unichimica a Torri di Quartesolo.  ARCHIVIO
La sede della Unichimica a Torri di Quartesolo. ARCHIVIO
La sede della Unichimica a Torri di Quartesolo.  ARCHIVIO
La sede della Unichimica a Torri di Quartesolo. ARCHIVIO

Unichimica ha prediposto un piano specifico per adeguarsi alle norme ambientali seguendo tutta una serie di prescrizioni. Rimangono tuttavia delle criticità, come emerso da un recente rapporto dell’Arpav. Cisterne contenenti «sostanze tra loro incompatibili», «un intenso e pungente odore di ammoniaca», fusti «depositati in ordine sparso», materiali «accatastati in modo disordinato e precario», e «un’attività di lavaggio dei contenitori vuoti» ancora «senza autorizzazione». Questo è emerso dopo il sopralluogo congiunto avvenuto lo scorso mercoledì 23 ottobre, nello stabilimento dell’Unichimica Srl di Torri di Quartesolo. Il sopralluogo, effettuato assieme al Comune, alla Provincia, ai vigili del fuoco e allo Spisal, è stato richiesto direttamente dal Comune quartesolano, per appurare lo stato del sito posizionato in via Roma, in relazione alle disposizioni dell’ordinanza 51 emessa a settembre del 2018 (dopo un rilascio di ammoniaca causato da una valvola di sfiato di un serbatoio di stoccaggio, che aveva richiesto l’intervento dell’Arpav), che imponeva all’azienda una serie di adempimenti; tra questi, la rimozione di alcuni cumuli di rifiuti, la creazione di un Piano di indagine ambientale dell’intero sito produttivo e il ripristino della piena funzionalità delle canalette di captazione, dei pozzetti di raccolta e delle aree pavimentate dei piazzali. A distanza di mesi, l’Unichimica ha presentato il Piano di indagine ambientale e una dettagliata relazione che attesta lo smaltimento dei rifiuti, il ripristino delle canalette, dei pozzetti e delle aree pavimentate. Nonostante questo, dopo il sopralluogo di ottobre, l’Arpav ha comunque evidenziato come «la gestione dello stabilimento, in generale, risulta essere inadeguata» e «non conforme». L’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha dunque chiesto alla ditta l’attuazione di una serie di nuovi adempimenti, tra i quali «predisporre una adeguata collocazione delle cisternette contenenti sostanze tra loro incompatibili» e «prevedere per lo stoccaggio del bicarbonato di ammonio degli opportuni sistemi di contenimento dei vapori ammoniacali». Per quel che riguarda le acque di lavaggio, fatto presente che la ditta ha richiesto alla Provincia l’autorizzazione allo scarico delle acque di lavaggio industriali (procedimento ancora in corso), quest’ultime dovranno «essere allontanate come rifiuti». In base al rapporto tecnico dell’Arpav, anche la Regione Veneto, ad inizio mese, ha diffidato la ditta quartesolana, chiedendo di realizzare quanto richiesto dall’Agenzia regionale, con una tempistica che varia dall’immediato fino ai 60 giorni. «La situazione in generale non è di tranquillità e di regolarità, ma è seguita passo passo - spiega Diego Marchioro, sindaco di Torri, che nei giorni scorsi ha organizzato un incontro in municipio con tutte le realtà coinvolte -. Non si è trattato di una conferenza dei servizi, ma di un incontro tecnico per riunire tutte le autorità competenti ad un unico tavolo. L’Unichimica si è adeguata in buona parte, ma ci sono adempimenti che non sono ancora stati eseguiti. Ora la ditta ha dei tempi precisi per farlo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Marini

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