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Una scuola bilingue pagata dai genitori per riavere la prima

La scuola di Lisiera dove quest’anno non è partita la prima a causa delle poche iscrizioni. ARCHIVIO
La scuola di Lisiera dove quest’anno non è partita la prima a causa delle poche iscrizioni. ARCHIVIO
La scuola di Lisiera dove quest’anno non è partita la prima a causa delle poche iscrizioni. ARCHIVIO
La scuola di Lisiera dove quest’anno non è partita la prima a causa delle poche iscrizioni. ARCHIVIO

Un percorso di formazione bilingue, finanziato dai genitori, per far ripartire la prima classe alla scuola di Lisiera. Le famiglie puntano su un progetto di qualità per garantire la prosecuzione della scuola primaria della frazione, dopo che l’anno scorso la mancanza del numero minimo di iscritti non ha permesso di avviare la prima, nonostante la forte mobilitazione. Ad oggi la situazione è di meno quattro a quota quindici. Se tutto andrà come previsto, a gennaio sarà dunque necessario raccogliere quattro bambini in più per consentire, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno, di partire con una prima elementare nella frazione di Bolzano Vicentino. «Siamo fiduciosi - afferma infatti Raffaele Russo del comitato genitori -. Abbiamo la certezza che undici bambini si iscriveranno. Con altri quattro arriveremo a quindici, il numero minimo per partire con la classe». Numero che lo scorso anno non è stato possibile raggiungere a causa del principale indiziato, il calo demografico. Sono state infatti due le prime elementari che sono saltate, rispetto all’anno precedente: una nel capoluogo, dove comunque sono partite tre classi, e una a Lisiera, nonostante gli sforzi del comitato genitori, che ci ha creduto fino all’ultimo riuscendo a raccogliere tredici iscrizioni, purtroppo insufficienti. «Non ci siamo pianti addosso ma ci siamo messi subito al lavoro per l’anno successivo, quello che partirà a settembre 2020 e che chiederà ai genitori di formalizzare le iscrizioni in gennaio», precisa Russo. Il comitato genitori ha così deciso di puntare tutto sulla qualità dell’offerta didattica. «La scuola offre un progetto di bilinguismo che abbiamo sostenuto di tasca nostra, con il sostegno delle associazioni del paese - spiega Russo -. In concreto, abbiamo stipulato un accordo con un istituto privato, che insegna inglese e metterà a disposizione per alcune ore un’insegnante madre lingua, in modo che le materie vengano insegnate sia in italiano che in inglese. Accadrà per materie come storia e geografia, ma anche per scienze ed educazione fisica». A questa iniziativa si aggiunge tutta una serie di attività realizzate in collaborazione con le associazioni del paese e sostenute dall’amministrazione comunale, che verranno presentate in occasione dell’open day di sabato 14 dicembre, dalle 10 alle 12. «I genitori si stanno dando un gran da fare, al punto che hanno ottenuto dal dirigente scolastico il permesso di realizzare due open day anziché uno - ricorda Marilisa Pettinà, assessore all’istruzione del Comune di Bolzano Vicentino -. Il primo open day è quello del 14 dicembre, il secondo sarà in gennaio». L’assessore Pettinà si mantiene più cauta nelle previsioni: «Vediamo a gennaio come andrà - suggerisce -, in ogni caso faremo di tutto perché la classe prima, stavolta possa partire. La scuola in anni recenti ha visto investire risorse da parte dell’amministrazione per realizzare la mensa, che so essere apprezzata. È una scuola piccola ma è una buona scuola, proprio per l’offerta extra scolastica resa possibile da genitori e associazioni. Andare a scuola a Lisiera è come far parte di una grande famiglia». Resta la preoccupazione per il calo di bambini che, afferma l’assessore, «prima o poi toccherà anche Bolzano Vicentino. Anche in questo caso so che il comitato genitori si sta muovendo per offrire un potenziamento delle ore di inglese, in continuità con il percorso che fanno i bambini alla scuola dell’infanzia». Per i prossimi tre anni non dovrebbe essere troppo difficile arrivare ad avere una classe prima anche a Lisiera. «Il numero potenziale di iscritti c’è – afferma Russo -. Ma il problema tornerà a presentarsi nel 2024: i nati del 2018, infatti, sono solo 28 in tutto il Comune di Bolzano Vicentino». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

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